Pièce teatlale minimalista
| buttato dentro il 29 Giugno 2004 | alle ore 21:37 | da Alessandro Mano | nelle categorie demenza giovanile | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |Intelno, buio
Gelald, pel gli amici Fitz, si muove pelipateticamente in una stanza tastando con veemenza le paleti e celcando di evitale gli oggetti intolno a sé che non può vedele.
Nonostante le ploplie cule, Gelald non può evitale di travolgele un tavolinetto.
Lumoli di clistalli lotti.
Gelald: Melda!!
Finalmente il plode giunge nei plessi dell’almadio dove conserva le candele pel le emelgenze.
Gelald riplende il suo peliglioso pelegrinale nella stanza scula, tlavolgendo una pila di libli incautamente lasciata sul pavimento ligneo dell’appaltamento bolghese.
Gelald: Melda, melda!!
A Gelald appale ola la sagoma di una porta, lievemente adomblata dalla luna splendente all’estelno dell’abitazione natìa.
Gelald la attlaversa e indi si tlova in un altlo locale. Questa volta, accoltamente plocede ad andatula più lenta, disegnando nella ploplia mente l’ambiente cilcostante.
Gelald alliva al cassetto, dove celca i celini pel accendele la candela che già legge in mano.
Gelald: Melda, melda, melda!!
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Molale cinese: i fiammifeli finiscono semple il giolno del black-out
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