Com’è piccolo il mondo, nel dolore…
| buttato dentro il 8 Luglio 2006 | alle ore 21:01 | da Alessandro Mano | nelle categorie aosta | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, giovanni falbo, milano, valtournenche | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |Giovanni Falbo era un ragazzo ventenne di Aosta. Ci ha lasciati giovedì, folgorato da un cavo dell’alta tensione mentre con un carrello elevatore stava tagliando alcuni alberi, in Valtournenche. Non lo conoscevo, ma in pochi giorni ho imparato a conoscerlo.
Giovedì, di ritorno in Valle da Milano, sento sul pullman il vocio triste di due persone, poco dietro di me. Hanno appena saputo di un grave incidente sul lavoro, non si sa niente di più, in cui è rimasto coinvolto il giovane figlio di un amico di famiglia.
Pochi minuti dopo, e si inizia a parlare di camera mortuaria. Si scopre che esiste una camera mortuaria anche ad Antey-Saint-André, paesino sperduto della Valtournenche meta di numerosi turisti e tristemente famoso per alcune tragedie negli ultimi anni.
Ormai le speranze sono poche, quello che tra qualche ora diventerà per me “Giovanni” è morto.
Giunto a casa, mi informo sull’ANSA per saperne di più. Giovanni Falbo di Aosta ci ha lasciati, folgorato da un cavo dell’alta tensione mentre lavorava.
Il pullman, l’addio…
Pochi giorni dopo, chiacchierando con amici, vengo a scoprire che Giovanni, pochi anni fa, aveva subito un grave incidente in motorino, che lo aveva costretto ad una lunga degenza in ospedale e gli aveva fatto rischiare di perdere una gamba. Durante le lunghe sedute di riabilitazione, era cambiato. Prima, ragazzo immaturo che saltava le sedute e brontolava per ogni difficoltà. Poi, giovane maturo che, al momento di togliere i ferri, pochi giorni fa, ultimo ricordo di quel brutto incidente, rimproverava un altro ragazzo nella medesima situazione di difficoltà e con le stesse pigrizie nella rieducazione.
I ferri, la speranza…
Oggi il TG annuncia il funerale, nel pomeriggio nella Parrocchia dove abitava il giovane. Giornata normale, di gioia per i più fortunati e di dolore per tutti gli altri. Passeggio in città, per dare un’occhiata alle auto storiche che rievocheranno nel pomeriggio la mitica “Aosta-Pila”. In piazza Narbonne, accanto all’orrenda fontana che porta un po’ di refrigerio in una giornata torrida, una scritta fresca fresca, con una bomboletta azzurra, sul marmo della lunga seduta che contorna la piazza. “Giò per sempre nei nostri cuori!!!”. Un ricordo abusivo, rubato.
Un ricordo che verrà cancellato…
La notizia su 12vda.it, con la mia foto.
Ciao Giovanni
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