Valdostano medio #02
| buttato dentro il 11 Aprile 2008 | alle ore 10:04 | da Alessandro Mano | nelle categorie aosta, musica, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio mene, rap, valdomedio | se hai qualcosa da dire leggi i 2 commenti e aggiungine un altro » |Alla massa di valdostani caricaturali che gli hanno risposto indignati (di un caso avevo parlato qui), il rapper Mene replica.
Con sin troppa serietà, ragazzo mio…
Aggiornamento: se ne discute qui, con posizioni anche estreme.
A me è sembrato sulla difensiva, indice forse del fatto che le sue critiche alla società valdostana non hanno una base così solida… Non capisce che si può dare importanza alle tradizioni e allo stesso tempo incentivare e sostenere le nuove proposte di intrattenimento, una cosa non esclude l’altra.
Poi vabeh io mi sarei aspettata un rapper dal quartiere Dora o dal quartiere Cogne, non da Sarre. XD
A.
Ma infatti…
Non capisco le risposte indignate: una canzone è una canzone. Sarebbe come se qualcuno si indignasse per le orrende vignette di Balan sulla Vallée.
In questa faccenda, tutti i protagonisti ricordano un’altra vicenda, iniziata con una lettera apparsa sempre sulla Stampa, di una signora che lamentava l’occupazione di un’area verde per la disputa di una “bataille de moudzons”: tutti a darle contro, dicendo che le tradizioni vanno rispettate, che senza mucche non ci sarebbero latte e formaggio, che un po’ di cacca non ha mai fatto male a nessuno… Non uno che abbia dato il giusto peso alle parole, tutti si sono subito fatti colpire sul nervo scoperto. I bambini hanno il diritto di giocare, e preferibilmente non in mezzo al letame (non si capisce altrimenti perché ci si faccia la doccia tutti i giorni e le fogne non siano più a cielo aperto…); le mucche devono vivere e fare i propri bisogni, ma non necessariamente dobbiamo mangiarceli.
L’unica risposta di buon senso, senza tirare in mezzo tradizioni, Fontina e minacce varie, sarebbe stata “la bataille è una volta all’anno, gli altri giorni facciate un po’ quel che vi pare”.
Ma, politicamente, fa molto più fico difendere le tradizioni…