Ciao Uahlim
| buttato dentro il 25 Febbraio 2009 | alle ore 12:25 | da Alessandro Mano | nelle categorie aosta, milano, storie di vita vissuta | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, augusto rollandin, emilio revil, emily rini, fausto revil, john f kennedy, lambrate, luciano caveri, lutto, milano, roberto mancini, suicidio, treno, uahlim, union valdotaine, valle d'aosta, zhukov | se hai qualcosa da dire leggi i 3 commenti e aggiungine un altro » |Emilio Révil era un rompiballe. Un metodico. Uno che doveva sempre avere una spiegazione per tutto, ogni sua mossa derivava da una scelta razionale. Al di là dell’ansia compulsiva e dei problemi psicologici che lo affliggevano ormai da anni, doveva avere sempre tutto chiaro, per sua indole.
L’ultima volta, lo avevo sentito poco dopo le elezioni regionali, quando aveva spiegato di aver votato Luciano Caveri, perché aveva dato spazio ai suoi problemi tramite il suo sito, Emily Rini, perché (diciamo così) è una bella ragazza, e Augusto Rollandin, perché gli era stato vicino al funerale del padre. Tutto doveva avere una spiegazione, anche quello che non doveva per forza averne una. Anche la scelta di iscriversi all’Union Valdotaine, a lungo osteggiata come partito unico valdostano, Emilio la spiegava e la argomentava con passione.
Parlare senza conoscere a fondo la situazione della morte del padre Franco è fuori luogo. Quindi non lo farò. Ricorderò semplicemente Emilio Révil, che imperversava su internet facendosi chiamare Uahlim.
Lo conoscevo personalmente, piuttosto bene. Eravamo andati a mangiare fuori insieme, ed eravamo poi rimasti a lungo, per strada, a parlare di storia, di autonomia valdostana, di vita, di internet: tutto ciò che andava a lui. Ci sentivamo spesso online, i suoi progetti erano complessi e geniali: come ho detto, ultimamente era quasi sparito dal web, o perlomeno dai soliti spazi in cui cercava di mettere ordine, dopo aver trovato nel buddismo una via alla soluzione dei suoi problemi. La lunga terapia psicologica sembrava aver dato i frutti, la sua irascibilità – che in rete si trasformava in lunghissimi post e commenti – era calata lasciando spazio ad un’apparente tranquillità.
Avevamo messo su, assieme, un progetto wiki che si chiamava Vdalibra (e che poi, il solo Emilio, ha proseguito sotto il nome di Vdacommons), per raccogliere tutto ciò che in rete parla di Valle d’Aosta. Per riuscire in ciò che secondo lui non faceva nessuno, né il sito della Regione, né i tanti portali turistici o di informazione.
Sul web, Emilio era un vulcano. Commentava anche 10-12 volte di fila lo stesso sito, con continue puntualizzazioni e precisazioni. Costruiva nuovi siti e nuovi progetti, a partire da quello che racconta la storia di suo padre. Il suo ultimo lavoro era il portale che raggruppava quasi tutti i suoi progetti. Era finito in causa con Roberto Mancini, quel generale Zhukov che tanto odiava e che poi ha voluto difendere.
Emilio viveva a Milano, ma non viveva Milano. Fatto strano, quando anche io abitavo là, non ci eravamo mai incontrati. Io prendevo tutti i giorni il treno a Lambrate, proprio dove la sua vita è finita, e lui lavorava in Politecnico, poco distante, e abitava a poche centinaia di metri da casa mia. Ci si incontrava nel fine settimana ad Aosta, oppure in settimana sempre e solo su internet. La sua dimensione era la Valle d’Aosta, forse la voleva migliorare con i suoi difetti. Scriveva e parlava con i politici, anche con quelli seduti sulle poltrone più alte, per segnalare i piccoli problemi di ogni giorno, dal binario del treno sbagliato, ai gradini che mettevano in difficoltà ciechi e disabili, ai siti web pubblici poco accessibili.
Le ultime volte che l’ho sentito, raccontava di aver trovato la felicità e l’equilibrio. In realtà non aveva mai dimenticato quel padre buono, condannato a stare lontano dai suoi bambini per una tirata d’orecchi. Citava Kennedy e la sua più famosa frase («Perdona i tuoi nemici, ma non dimenticare mai i loro nomi»), e lasciava scritte frasi inquitanti: «Il mio consiglio a tutte queste persone (quelle coinvolte nel caso del licenziamento del padre, nda): pregate perchè non mi diagnostichino mai un male incurabile prima di avervi perdonato». Chissà se lo aveva fatto.
Cerchiamo di non dimenticarlo. Facciamo in modo che i suoi spazi sul web, unico luogo che amava perché lo voleva diverso dalla complessa vita di tutti i giorni, unico luogo in cui era possibile la conoscenza, non muoiano.
mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio…
ciao emilio…
Io invece gli consigliai di lasciare l’internet, specialmente i siti polemici. Avrebbe dovuto cercare rapporti umani reali, per prima cosa. Poi, se uno vuole fare goliardate, ben vengano (io le facevo), ma con la convinzione ben precisa che l’internet è composta per il 10% da buontemponi e per il 90% da cretini. E, coi cretini, è buona norma averci a che fare il meno possibile, perchè c’è il pericolo che ti facciano venire la depressione!
Per caso (se esiste dato che da tempo terrore io del pc e d’entrarci) ho visto il tuo mex Fico. Nella mia mail.
Non ricordo che scrissi. Se inneggiavo (ma non credo) al valore di Internet.
Pure fonte di discussione con Emil, invece.
Tutto iniziava così. Ma proseguiva in altrui modi.
Lui chiedeva a me ma io ho imparato tanto da lui, man mano..
Ne sono felice, per chi ha creato questo Spazio, tu o per chiunque l’abbia fatto.
Mai parlato delle mie vicende personali con lui in pubblico.
Son d’accordo su che dici, ora. Per tanto ma non tutto! Forse, avesse evitato…
Ma so quanto abbia portato anche grande Gioia che non credo abbia mai avuto in vita sua perché lui quel che sentiva diceva e senza paura.
E ne era grato da far partecipe pur anche nei modi più assurdi per tanti, tutti, chi poteva.
Per lui tante e tanti sono stati amici! Per lui questo era importante.
Ma non Tutti riteneva uguali! Diremmo amici da Amici!
Era intelligente e più della norma e casomai faceva il finto-tonto con chi capiva che non sarebbe arrivato a comprendere certe cose (era bravo sì in questo!).
Messo tempo pur io per rendermene benconto e con pur la differenza di com’era e faceva per privato. Specialmente con una donna, specie con me.
Opposto a FS!
Non amava chiedere aiuto ,nelle sue priorità, purtroppo e per dar precedenza ad altri sempre. (ed imbarazzo per se, forse per sua anche ingenuità ma che chi AMICO-AMICA lo avrebbe capito! Dopo anche tempo! Non criticato.
Ma lui severo come solo chi ha passato certe durezze dalla vita può essere con se stesso e faceva cose per molti assurde.
Per me no (lo sapeva) ma arrivata tardi e sempre per sua generosità verso di me per primo. Qui tralascio – meglio – Che però ora da più di 1 anno penso a quando lo incontrerò come prenderlo “affettuosamente” a calci!
Ma passato incubo che conosce chi sa che perder qualcuno al quale tanto + si tiene (e già avuto l’onore) vale anni-luce rispetto al vedersi possibile morte propria (ve lo assicuro nei fatti!).
Non passa se non ci si perdona e ricorda di quanto siamo fragili, specie nei punti dove meno andiam a pensare se non dopo tempo e ricordando come lui, in fondo, era semplice e desiderava solo cose semplici!
Ma scontate, persino per chi le ha ma le urla fino a tediare e non le nasconde per una vergogna creata a lui da scusate “merde” di persone che però ha ben messo in luce per difendere chi era innocente.
E portato per altro tipo di “vergogna” a morte.
E reato indurre al suicidio tanto come all’omicidio.
Credeva in Giustizia, allora. E l’Avvocato migliore stato lui stesso, senza coinvolgimenti in quel frangente.
E fare per taluni han pensato come infantile scemo o malato non significa esserlo!
Lui ha saputo ridicolizzare proprio quella massa che a lui faceva pena, per la non LIBERTA’ d’Espressione e Servilismo, giocando anche la sua di vita senza dar importanza a Formalismi sterili o che poteva accadergli in seguito.
Un Don Chischiotte ma non solo. E mancava di Sancho Panza!
Ci fosse stato in quei momenti! Ma tutti han avuto paura!
Ma lui si sdoppiava! Lui era anche Sancho Panza!
Non posso scrivere altro ma la Val d’Aosta aveva anche un’altra valenza.
Simile ad 1 altra Valle, per questo dico. Rubatami a me in altro modo, come rubata anche a lui, pur modo atroce diverso.
Per il significato basico di 1 valle e di chi la ama in tutto ,chi “bacia la sua terra” (non x metafora) per “quello che è e può dare” sin da piccolo. Di chi ci è cresciuto. Chi amava la natura ed Usi e Costumi solo di posti ancora così incontaminati.
Ma dopo certi fatti non la si può più guardare come prima (ed il Dolore è Immenso per chi Ama una terra in particolare. LA TERRA! 1 angolo d Paradiso Naturale e Vivo).
Ma il Tradimento/Abbandono è grande. Non puoi non riferirti più Solo al passato.
Il futuro, da 1 certo momento è morto per sempre, nella realtà.
Può viver solo di fantasia o raccontandone ad altri di momenti Speciali.
Ad ognuno lati diversi comprensibili tanto più affini o facili per lui da far capire a chi scelto
di confidarne parti. E’ sentirsi ancora VIVI. Anche se non potrà tornare esserlo così ma in quei momenti parlandone SI’!
Forse, per questo Milano non c’entrava con lui. Per lavoro, per Dovere.
Ma il Cuore, il suo Se o Bimbo od Essere che fosse, apparteneva là.
Non proseguo su dei ma ed dei se..
Ma avevo perso speranza persino nella Giustizia Divina.
Ora, almeno, trovando Lui qui, so che non può non esserci, prima o poi.
Perché ora sta aiutando a minimizzare il “Mio” (non da poco) Dolore.
Spero resti questo “spazio”. Anche se lui apparirà cmq, ne son sicura e da chi merita.
ll suo grande problema (detto da lui stesso e non da specialisti) era minimizzato sempre da lui dopo un pò. Questo forse sbaglio ma chi riusciva farlo parlare a fondo in quello o c’è arrivato “prima”? Qualcuno ancora non adesso.
Più il tempo passava più lo faceva ma c’era e per lui contava.
(anche non capendo il Valore per lui e che dava a lui stesso in quanto persona più di tutto il suo essere Genio od altro! Rimarchevole per chi non ce l’ha ma ha cose ben più scontate e banalissime però al quale da peso non così vitale come lui in quei momenti!)
Vergognato come mai, pure con chi confidenza l’aveva ma non detto.
Questa è stata per me una vera beffa tiratami da Shiva (colui che ama far i Lila. Gli “Scherzi” che fan solo “morire” per veder se rinasci + forte. Manco l’avessi scelto io ma trovato in mio cammin di strada)
(perché ho miei motivi purtroppo che mi legheranno sempre e motivo di capire che se ci si mette il Destino nessuno può intervenire e prevenire).
So che son lunga ma chi sa e tu Ficoprof sai?
Perché 1 cosa non son riuscita scoprirla in tempo.
Ha messo mio nome sanscrito in sua wiki-personal (e tu accennato).
Solo nome. Perché? Se sai o chi sa non mi lasci sopravvivere senza un minimo del suo-perché!
E di tempo per mex, parlare ne abbiamo avuto ma non me l’ha mai detto!
Scoprirlo dopo… fate voi. (e niente d’esultante. ANZI!)