Tale e quale

| buttato dentro il 17 Marzo 2008 | alle ore 15:50 | da | nelle categorie aosta, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Per la rassegna “Le rubriche che non avremmo mai voluto vedere su questo blog e nemmeno sugli altri“, ecco “Tale e quale“, una rubrica che il settimanale valdostano La Vallée notizie propone ai lettori da qualche tempo, con le somiglianze tra VIPs locali e VIPs nazionale e internazionali.

Il numero zero (nel senso che probabilmente la rassegna si fermerà qui) di Tale e quale propone il comico Martufello (a sinistra) e l’assessore alla sanità valdostano Antonio Fosson, candidato al Senato.


Un voto per Anacleto. Anziché no

| buttato dentro il 15 Marzo 2008 | alle ore 12:29 | da | nelle categorie aosta, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Cleto Benin, imprenditore e capo supremo di Eurotravel, ha aperto la campagna elettorale come candidato del PdL: «In Valle d’Aosta non c’è mai stata una programmazione in campo turistico». Lo dice da anni, supportato da esperti valdostani, nazionali e internazionali, e ha proposto anche numerose soluzioni per risolvere il problema: l’uscita dalla Regione dal mercato turistico, un miglioramento delle condizioni dell’accesso al credito, una regia unica che pianifichi realmente lo sviluppo. Inutile dire che tutte queste proposte sono state finora inascoltate: la Regione, oltre a possedere quasi tutte le aziende degli impianti di risalita e di trasporto, diventa anche albergatrice; il sistema bancario è provinciale e inadatto, le banche locali supportate dal potere anziché migliorare la concorrenza la ostacolano; il progetto del centro unico per la promozione e l’informazione turistica è arenato da anni, e così ci si presenta con un assessorato regionale piuttosto confuso nelle politiche da perseguire, 11 AIAT e 11 consorzi degli operatori spesso in conflitto tra loro, gli assessorati comunali e i portatori di interesse a dare aria alle braci.

Tutto giusto, tutto molto bello. Peccato che la destra, anziché proporre soluzioni per l’economia, puntare sul liberismo e porsi come alternativa seria al potere attuale, la butti in caciara parlando a sproposito di libertà negate, di riforme del lavoro, di politica estera.


Inefficienza postale, materiale pubblicitario, rispetto dell’ambiente e bilanci di fine legislatura

| buttato dentro il 13 Marzo 2008 | alle ore 12:01 | da | nelle categorie aosta, economia, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire leggi il commento e aggiungine un altro » |

Un anonimo mi aveva chiesto, in un commento, un post sul “Bilancio della XII legislatura”, che l’amministrazione regionale ha inviato a tutte le famiglie valdostane in occasione della chiusura del quinquennio (e in vista delle elezioni, puntini di sospensione…). Lo avrei fatto volentieri, come già avevo fatto con il “bilancio sociale” del comune di Aosta, nel 2005.
Ma non ho ricevuto nulla: a casa mia, nessuno ha visto niente. Luca Mercanti, sulla Gazzetta Matin di lunedì, sottolineava proprio, oltre all’eterno dubbio “è propaganda o informazione” che chiunque si pone di fronte a questo materiale promozionale, l’inopportunità di inviare con soldi pubblici uno strumento che, alla fine, non raggiunge le famiglie. «Qualche famiglia se l’è trovata nella buca delle lettere, altre in pile sopra la cassetta condominiale, altre ancora non l’avranno neanche ricevuta».
Così mi è venuto il dubbio cruciale: non sarà mica nella cassetta della pubblicità, dove nessuno guarda mai e che è sempre piena di spazzatura? Esatto, era lì.
Anzi, erano lì: su dodici famiglie, nel mio condominio non lo aveva ancora preso nessuno: insieme ad Ecolo, ad alcune buste CVA e BIM sul risparmio energetico e sul riciclaggio dei rifiuti. Spazzatura?

Inizio dalla copertina: bilancio sintetico della XII legislatura. Legislatura travagliata, forse la peggiore dopo quella della “crisi del fil di ferro” – casualità vuole che anche in quell’occasione il presidente si chiamasse Caveri. Legislatura che ha visto due esecutivi, molti avvicendamenti in giunta: l’esecutivo attuale, che è autore dell’opuscolo, avrà riconosciuto l’operato della giunta precedente, che è ora opposizione, avrà fatto un minestrone di tutto o si sarà preso anche i meriti della giunta precedente?
Al termine della lettura, il dubbio non è chiarito. Di politica non si parla, non si parla di scelte, si parla di risultati e soltanto di quelli positivi. Non si toccano temi importanti, come l’industria, l’agricoltura (se io fossi un allevatore, sarei piuttosto deluso), non si parla se non marginalmente di turismo. Continua…


La sorpresa dei DS contro i due PD

| buttato dentro il 10 Marzo 2008 | alle ore 20:06 | da | nelle categorie aosta, notizia del giorno, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Sono state depositate le liste per il collegio uninominale valdostano, l’unico sopravvissuto in Italia, i cui voti (ingiustamente, ma quello è un altro discorso) non contano per le cifre elettorali nazionali.
La sorpresa, è che a fianco delle liste previste, ci sono i DS.
A fianco di Vallée d’Aoste (autonomisti valdostani centristi, tra cui l’Union Valdôtaine), “Galletto” (sinistra, PD, altri autonomisti), PdL, Azione Sociale (unico caso in cui la Mussolini appoggia un candidato al di fuori del PdL), Lega Nord, si presentano i fantomatici DS, che esprimono due candidati, nientemeno che il presidente e il segretario nazionali, entrambi di Barletta, con il simbolo ufficiale dei DS, ovviamente al di fuori del PD.
Ebbene, se a livello nazionale sono stati fermati dalla Cassazione nei giorni scorsi, e saranno probabilmente bloccati anche nel tentativo aostano, in Valle la farsa non suona del tutto nuova, dopo che per quasi sei mesi abbiamo vissuto con un doppio gruppo PD in consiglio regionale (PD “ufficiale” e “Per il PD”, due dissidenti filoautonomisti).
Questi DS “finti”, la Cassazione li fermerà.
Chez nous, il PD finto (senza virgolette) è vissuto impunemente, senza che i vertici del partito “vero” potessero o volessero farci nulla…


Finalmente l’ha capito…

| buttato dentro il 27 Febbraio 2008 | alle ore 10:13 | da | nelle categorie aosta, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

«Cari amici [amici?, nda], la scarsa disponibilità, registrata da parte dei destinatari delle mie “lettere”, a discutere nel merito i problemi sollevati e la totale assenza di senso dell’humour da parte degli interlocutori, mi portano a ritenere del tutto inutili le mie esternazioni. Romano Dell’Aquila, Aosta».
Cioè, questo qui per mesi ci fracassa i maroni (a noi tutti lettori valdostani della Stampa) proclamandosi devoto del PD, salvo poi scoprire che con il PD non c’entra nulla, e poi si accorge – da solo – di aver fatto per mesi cose inutili… c’è ancora una speranza per la razza umana. Se bastano 4-5 mesi e una ventina di scritti per capire una cosa… c’è ancora, veramente, una speranza per la razza umana.


Odi et amo, come dice Catullo. Ad Aosta, a tutto Beatles

| buttato dentro il 20 Febbraio 2008 | alle ore 15:53 | da | nelle categorie aosta, love, musica, stra-cult | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Duemila dischi, centoventi magliette, quattro casacche originali, quattrocento novantaquattro memorabilia, decine di autografi, quaranta locandine di film. I numeri sono puramente inventati, ma danno l’ordine di grandezza dell’evento. Una mostra con doppia sede espositiva farà impallidire Liverpool nel confronto con Aosta, che per cinque mesi ospiterà a corollario una serie di iniziative musicali, cinematografiche e popolari sui Beatles.
Il più grande gruppo pop-rock della storia ha invaso la città: il museo archeologico percorre tutta la carriera dei quattro (soltano come quartetto e non come solisti) in una ventina di spazi, articolati in maniera varia; il centro Saint-Bénin ospita invece l’angolo cinematografico, con un omaggio ai (brutti) film dei baronetti.
Tutto molto bello, ma anche dopo due mesi, non mi convince… Ummh… Eppure i Beatles li amo, più di ogni altro gruppo. Forse però sono una cosa intima, indipendente dalla grandezza e dal numero di gadget esposti in un museo.

Nell’immagine ©AM, un’installazione di capelli beatlesiani


Curzio Maltese – I padroni delle città – Un libro anti-qualunquismo

| buttato dentro il 20 Febbraio 2008 | alle ore 12:58 | da | nelle categorie aosta, cultura, giornalismo, milano, recensioni | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

I padroni delle città smonta i luoghi comuni più cari alla “politica da bar” e all’antipolitica. Non «E’ tutto un magna magna» e «Destra e sinistra, uguali sono» soltanto a Roma, nelle stanze del potere. In provincia il colore politico conta come un nano su un parquet della pallavolo: è folklore, ma poco altro.
Curzio Maltese, komunistaccio di Repubblica, percorre un viaggio da sud a nord tra i principali capoluoghi italiani, raccontando dove sta il potere in ognuno di essi. Potere che spesso non sono politica e religione, come ci fanno credere sempre i politici e i religiosi stessi, ma è un puzzle di economia, finanza, società e cultura.
Maltese, nell’introduzione, premette di aver ricevuto le inevitabili tonnellate di critiche per ogni sua tappa, da gente che voleva dire la sua, da amministratori che lamentano l’assenza di riferimenti “al bel mare” o la cattiva mano del cronista calcata proprio sulla criminalità sopita o sul malaffare divenuto ormai abitudine. Anche la stampa, soprattutto quella locale, nelle varie tappe si è scagliata contro “lo straniero in patria” che “viene qui, sta due giorni in un albergo di lusso e pretende di capire meccanismi decennali e consolidati“.
Ma il quadro che ne esce, è verosimile e realistico. L’ho toccato con mano, leggendo con cura particolare i capitoli dedicati ad Aosta e Milano, città che ho vissuto, e a Torino, Genova, Firenze, città che ho conosciuto (per le altre, fare il turista disinteressato un paio di volte non basta per poter dire che si conosce una città).
Leggendo, sembra di viaggiare. Ogni città è ben caratterizzata, non manca mai un riferimento emotivo (odori, sapori, colori) e un inquadramento generale, ma si arriva rapidamente al nocciolo delle questioni: i problemi sono inquadrati rapidamente, ma con profondità. A portarli all’occhio del cronista sono la politica (maggioranza o opposizione, comune o provincia poco importa), l’imprenditoria, la solidarietà, la classe operaia o quella borghese-colta. Ne emerge un quadro in cui spicca la capacità della società italiana, composita e frammentata, di aver dato il meglio di sé in mille maniere diverse, e di aver dato il peggio di sé sempre nella stessa maniera: la sete di soldi, la corruzione, l’etica dimenticata. Continua…


Giornalismo d’assalto – Raccontare la rapina

| buttato dentro il 14 Febbraio 2008 | alle ore 14:12 | da | nelle categorie aosta, giornalismo | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

“Degli uomini hanno fatto irruzione con guanti che non lasciano impronte e torce luminose“.
Appena sentita al Tgr…


Cose da non fare nella vita #01

| buttato dentro il 10 Febbraio 2008 | alle ore 20:05 | da | nelle categorie aosta, sport, storie di vita vissuta | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , | se hai qualcosa da dire leggi il commento e aggiungine un altro » |

Driftare con una bici da passeggio del ’74 all’una di notte sulle pietre del centro


Segni che l’alternativa all’UV non esiste

| buttato dentro il 9 Febbraio 2008 | alle ore 17:43 | da | nelle categorie aosta, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire leggi i 2 commenti e aggiungine un altro » |

Lorella Vezza e altri tre esponenti di Renouveau Valdôtain hanno abbandonato il movimento, in piena contestazione con il nuovo gruppo dirigente. Fino a ieri la Vezza era la coordinatrice, e dettava le linee da seguire per tutti. Appena cambia il coordinatore, di un partitino appena nato, scappa la redazione del giornale di partito e buona parte dell’ex vertice.
Ora, se si fonda insieme un partito, un motivo ci sarà: convenienze, amicizie, ideali, coraggio, voglia di mettersi in discussione. Come può la motivazione durare per nemmeno un anno? Come si può pretendere che l’alleanza che si candida a governare la Valle d’Aosta per i prossimi cinque anni sia basata su un movimento come questo, dove un giorno si parte, tutti assieme, e dieci giorni dopo ognuno è già per la propria strada? Con quali credenziali si potrà rivolgere agli alleati, che già di per sé di problemi ne hanno a sufficienza?
Mettendo insieme un Partito democratico spezzato in due (area filo-sinistra e area filo-Union Valdôtaine), un Renouveau spezzato in due (area filo-sinistra e area filo-Union Valdôtaine?), una Vallée d’Aoste Vive che pesa come il due di picche e una sinistra radicale che propone centinaia di posizioni diverse (da Di Pietro, addirittura lui, a Rifondazione, dai Verdi alla sinistra critica) si vuole creare una vera alternativa al potere, logoro e inefficiente, che c’è ora.
Interessante, ma chi ci crede?