Michele Serra – Pennellate di quotidianità

| buttato dentro il 20 Ottobre 2006 | alle ore 10:23 | da | nelle categorie cultura, recensioni | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Michele Serra è un pigro giornalista, che tutti i giorni da più di dieci anni cura la pigra rubrica “L’amaca” su Repubblica. I suoi pensieri, però, sono tutt’altro che pigri. Con l’aiuto di Fausto Vitaliano, la succitata pigrizia è stata sconfitta, e i pensieri di Serra sono usciti qualche tempo fa su “Tutti i santi giorni”, un compendio ragionato di dieci anni di editoriali e amache.

Serra spazia da tette e culi, gatti e cani, politici e persone serie che hanno costellato la vita prima di tutto dell’autore, e poi dei lettori, che si sentono coinvolti, possono immedesimarsi nei pensieri del giornalista. È il successo dell’amaca di Repubblica, spesso la prima pagina che ogni lettore cerca dopo aver sbrigato l’acquisto del giornale con i canonici 90 centesini all’edicolante. Purtroppo, però, molte delle amache passate risentono dell’età. Il coinvolgimento del lettore, cercato e trovato con successo, si perde nel tempo dietro al cambio del politico di turno (fa ridere leggere adesso che persino Calderoli è stato Ministro!), al ritorno alla normalità dopo la follia di mucche pazze e polli influenzati, a sensazioni ormai dimenticate della minaccia terroristica, all’indignazione perduta per le tante guerre che ormai abbiamo metabolizzato.
Quando questo libro ci tornerà in mano, tra una quindicina d’anni, cosa ricorderemo di questo tempo passato, fatto di dettagli folli e personaggi facilmente caricaturabili? Continua…


Le Alpi: un’avanguardia in Europa

| buttato dentro il 13 Ottobre 2006 | alle ore 19:23 | da | nelle categorie cultura, recensioni | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Werner Bätzing è uno di quegli uomini speciali che possono nascere soltanto in una terra speciale. E non ci è nato. Ma ci si è trasferito, innamorato, e ci ha dedicato la vita. Le Alpi sono diventate la sua casa, il suo lavoro, la sua passione. E, nonostante l’amore sfrenato, la lucidità non gli è mai mancata: non si è mai fatto travolgere da ondate temporanee di trionfalismo (“ah, quanto sono belle le nostre montagne!“) o sconforto (“chi me l’ha fatto fare di venire a vivere qui“) o commiserazione (“noi abitanti delle valli alpine siamo svantaggiati, foraggiateci di denaro pubblico“). La sua analisi è divenuta una serie di pubblicazione, la cui principale è “Le Alpi”, sottotitolato alla pagina 777 “Una regione unica al centro dell’Europa”. Un libro unico nel suo genere, un libro che ogni abitante delle Alpi, e della Terra, dovrebbe leggere. Non una sola volta, ma almeno una volta all’anno, e meditarci in una settimana di ritiro spirituale. Continua…


Compio gli anni e faccio regali a tutti

| buttato dentro il 4 Ottobre 2006 | alle ore 19:35 | da | nelle categorie cultura | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Taschen, epica casa editrice tedesca di arte, architettura, musica, cinema, cultura pop, fotografia, festeggia i 25 anni di attività con una serie di pubblicazioni speciali di qualità a prezzi stracciatissimi, assolutamente da non perdere. Consultate il catalogo, non può non esserci qualcosa che vi piaccia… Io sto sbavando da tre giorni…


Morta Oriana Fallaci

| buttato dentro il 15 Settembre 2006 | alle ore 11:35 | da | nelle categorie cultura | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Almeno la smetterà di dire sciocchezze…


The Fantozzi Celebration: 30 year of Ragioniere

| buttato dentro il 1 Agosto 2005 | alle ore 20:08 | da | nelle categorie cultura, stra-cult | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Un italiano più intelligente della media che interpreta un italiano medio (basso), un Homer Simpson 20 anni prima, un’icona per migliaia di dipendenti, un faro per Genova prima del Gabibbo, una serie infinita di momenti memorabili e di scene mitiche (la Coppa Cobram, la Corazzata Potemkin…) e soprattutto un placet per uno dei piaceri dell’uomo: il rutto libero.
Tanti auguri, Pupazzi.
Ehm… Fantocci.


Il turismo nella valle del Gran San Bernardo: la mostra diffusa è molto diffusa

| buttato dentro il 22 Luglio 2005 | alle ore 21:46 | da | nelle categorie aosta, cultura, turismo | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

La Valle d’Aosta non è fatta solo di località storiche e chic come Courmayeur e Cervinia, di “cittadine del malaffare” come Saint-Vincent, di stazioni sciistiche rinomate come Pila o La Thuile. La Valle d’Aosta è soprattutto piccole località sparse tra la bassa e la media montagna, con un’economia ancora agro-silvo-pastorale e dimenticate (per fortuna) dalle grandi masse e dallo sviluppo turistico degli anni ruggenti, ’60 e ’70. Etroubles e Saint-Rhémy-en-Bosses tentano così di fermare per un momento i tanti viaggiatori di passaggio nella valle del Gran San Bernardo per fargli conoscere questa realtà spesso dimenticata, con un pizzico di cultura. Continua…


Ho conosciuto…

| buttato dentro il 7 Luglio 2005 | alle ore 11:29 | da | nelle categorie aosta, cultura | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

… il Presidente dell’Associazione Italiana Madonnari. Un’esperienza indescrivibile…


Volti tristi: agricoltori, borghesi, vescovi

| buttato dentro il 3 Maggio 2005 | alle ore 15:16 | da | nelle categorie cultura | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Francesco Nex – La storia

Tutti volti tristi: forse Francesco Nex vuole così rappresentare la chiusura in sé stesso del popolo valdostano. Un popolo che però l’artista ama, di cui si sente parte e che raffigura continuamente nelle proprie opere. Alla fine il popolo, la gente semplice, il popolino, esce sempre a testa alta da ogni sua opera. Dissacrando le rigidità e la pomposità della Chiesa attraverso dei vescovi divenuti icona del pittore, profanando il sacro e sacralizzando il profano, facendo scendere dai troni regnanti e figuranti, facendo tornare alla realtà la borghesia rampante ma vuota.
Fino all’altro giorno per me Nex era l’artista delle bottiglie di vino. I suoi quadri sono infatti ripresi dall’Institut Agricole Régional per farne etichette dei migliori vini valdostani, e la mia conoscenza, già scarsa per quanto riguarda i vini, non aumentava spostandosi nell’arte.
Nex è un’artista da mostra, non certo da catalogo. Grandi pannelli di seta con un’enormità di dettagli, con una tecnica e una scuola tutta sua. Nessuno schema, nessun preconcetto, l’importante è dipingere soggetti piacevoli e trasmettere un messaggio: che è quello della semplicità dei montanari e dei valdostani, nei secoli dominati da imperatori, principi, re, regine, duchi e conti vari, fino ai politici locali, che non valgono certo di più dell’agricoltore che batte la falce o che munge le mucche. Nex rimane ancora al Medioevo, ma con una modernità impressionante, soprattutto per un’ottantenne. Jam session di vescovi e “air mail” tra amanti, oltre ad una discesa in mountain bike di un vescovo e una suora, sono i tratti più avveniristici di una pittura piena di casate nobiliari, paramenti sacri, corvi e gatti.
Un particolarismo valdostano che non esiste più se non nelle montagne, perché la maggior parte della gente ha perso la genuinità e l'”igiene” del passato per vendersi al miglior offerente e perdere, checché ne dica, le radici.


La MTB come alternativa turistica in Valle d’Aosta

| buttato dentro il 31 Dicembre 2004 | alle ore 10:55 | da | nelle categorie aosta, cultura, sport, stra-cult | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Per tediarvi ancora un po’, il “sottotitolo” di un project work che sto facendo e scrivendo. Inauguro così una nuova categoria, Accademic, in cui illustrerò le scoppiettanti novità dell’Università della Valle d’Aosta e delle sue colleghe in giro per il mondo. Ma ecco il tutto:
«Analizzando l’offerta turistica estiva in Valle d’Aosta, si può notare come negli ultimi anni questa si sia arricchita di nuovi prodotti. Tra di essi, un nuovo modo di concepire la Mountain Bike è arrivato anche nella nostra Regione, in ritardo di molti anni rispetto ad altre località dell’arco alpino.
Lanciarsi da una pista da sci con una bicicletta è ancora visto con cattivo occhio da molti: la sfida è quella della sicurezza, tramite guide esperte che già lavorano con profitto e tramite una regolamentazione (per ora inesistente) più attenta a tutti gli utenti della montagna.
Le località che hanno accettato di rimettersi in gioco sono per ora due, La Thuile e Pila: la MTB classica (il cross country), che pur si pratica in entrambe le località, ha lasciato il passo al freeride e al downhill, per ora limitato a Pila. Cervinia sta a guardare, puntando, come Pila, su alcuni eventi, ma non avendo ancora un’offerta definita.
La promozione e la qualità hanno dato i propri frutti, il prossimo passo è l’integrazione del biker con un sistema di offerta che è in gran parte inadatto e antiquato rispetto alle sue esigenze».


Letture di fine anno

| buttato dentro il 30 Dicembre 2004 | alle ore 21:40 | da | nelle categorie cultura, giornalismo, musica, recensioni, sport | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Mes amis mi hanno regalato per Natale (uno dei pochi regali ricevuti, meglio così) “The Beatles Box“, raccolta di quattro biografie dei Beatles di Alan Clayson, una per ognuno. Dopo una prima lettura di quella di John, un primissimo commento, che molti di voi troverete noioso: senza Brian Epstein i fab sarebbero stati molto meglio ma non li avrebbe conosciuti nessuno. A causa di questo manager puntiglioso, i fab hanno esordito senza essere i ribelli che erano in precedenza, con un batterista che successivamente avrebbe fatto notare i propri limiti (o la sua grandezza?), con un look che li ha resi cool e pop.

In precedenza ho finito di leggere le biografie di “Marco Pantani, Un uomo in fuga” della sua (ex) manager Manuela Ronchi e del giornalista Gianfranco Josti, e “Marco Pantani” di Beppe Conti. Il primo, più personale e meno giornalistico, almeno nella seconda parte, svela la verità (o meglio, una delle verità) sugli ultimi anni di vita del Campione, da Campiglio in poi. La carenza descrittiva della prima parte è colmata dalla seconda biografia, maggiormente giornalistica e curata, che però come rovescio della medaglia ha una velata ipocrisia nel racconto dell’ultima parte e non può avere certo la cura del dettaglio della prima.

Infine, ho iniziato la lettura di “Regime” di Marco Travaglio e Peter Gomez. Tutt’altra lettura rispetto agli altri due libri, presenta una concezione che, con il livello dei media di questo periodo, risulta quantomeno strana.
Ah, il regime di cui si parla è quello attuale italiano, causato dalla concentrazione dei 4 poteri in una persona sola, l’Altissimo. E, seppur con una visione che sarebbe stigmatizzata e censurata dal regime se solo non fosse un libro, descrive pennellate di un’agghiacciante realtà dei nostri tempi.