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buttato dentro il 1 Agosto 2006 |
alle ore 13:32 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio cattolicesimo, los angeles, mel gibson, vino |
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Fermato e arrestato a Los Angeles l’attore e regista Mel Gibson. Oltre ad avere un tasso alcolico nel sangue tale da trovargli tracce di sangue nel vino, l’australiano che si proclama da anni ultra-cattolico ha esternato la sua rabbia per il fatto urlando frasi antisemite. Ulteriore dimostrazione che è meglio essere un buon “cristiano” che un buon cattolico.
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buttato dentro il 13 Luglio 2006 |
alle ore 11:54 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, dio, giornalismo |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio francesco totti, introd, joseph ratzinger, les combes, papa, polonia, roma, vacanze |
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‘Namo bene, er Papa è giunto tra noi. Farà le vacanze in Val d’Aosta fino a fine luglio. Noantri semo ‘nati a trovarlo, circondati da ‘na scorta tutta romana e da giornalisti polacchi con accento romanesco.
Lui ha parlato di calcio con il più pazzo di noi. Se parlava der Pupone, chiedevo la residenza a Roma perché mi sarei sentito fuori dal mondo…
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buttato dentro il 9 Gennaio 2006 |
alle ore 14:37 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio antonio fazio, camillo ruini, cattolicesimo, chiesa, comunismo, eugenio scalfari, fabio fazio |
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Eugenio Scalfari, da Fazio (Fabio, non Antonio) ha parlato di “questione morale”. Da un “komunista kome lui” (cit. Berlusconi), non ci si poteva aspettare argomento più scontato.
Furbescamente, il “maledetto komunista” (autore citato), ha tirato in ballo la Chiesa cattolica e i politici cattolici. Perché mai il Papa o il fido Ruini (che per mettere il naso nelle cose degli altri è bravissimo, ma solo quando gli fa comodo) non si sono espressi sullo scandalo finanziario degli ultimi mesi? Perché il Papa si è limitato a non rivolgere parola al caro Fazio (Antonio, non Fabio) quando da “buon” cattolico, è andato in San Pietro poche ore dopo le dimissioni? Perché i partiti di “Centro” non hanno combattuto anch’essi una battaglia morale prendendo le distanze da chi si professava cattolico praticante, con una mano prendeva dalle banche e con l’altra metteva i soldini nella colletta domenicale?
Scalfari ha così parlato di “cattolici non cristiani”, facendo riferimento a tutti i democristiani, ai mafiosi, ai banchieri corrotti che si professano buoni cattolici e quando Ruini non li vede fanno le peggiori cose. Continua…
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buttato dentro il 7 Ottobre 2005 |
alle ore 8:56 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio afghanistan, dio, george w bush, iraq |
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George Walker Bush ha dichiarato di aver attaccato l’Afghanistan e l’Iraq perché glielo ha detto dio (minuscolo, perché il mio Dio non crede nella guerra). Se anche agli americani dio (sempre minuscolo) è apparso in sogno dicendo di votare Bush, siamo in buone mani…
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buttato dentro il 21 Giugno 2005 |
alle ore 20:19 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio gaza, israele, palestina |
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Una donna palestinese voleva farsi esplodere nella striscia di Gaza dopo essersi imbottita con 10 chili di esplosivo i mutandoni lunghi. Con questo caldo, voleva suicidarsi due volte.
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buttato dentro il 14 Giugno 2005 |
alle ore 19:35 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio |
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Sarei disposto a finire sulla graticola, sul rogo, scomunicato e denunciato, ma il titolo per Ruini, dopo il famoso referendum, sottolinea come il cardinale ne esca ai miei occhi a pezzi.
Premetto che sono credente, cattolico (un caro amico “pretaccio” – così lo chiamavo – diceva che mi avrebbe costruito una piccola cappella fuori dalla chiesa, tutta per me, per assistere alle funzioni, a causa del mio laicismo scettico convinto), ma laico “alla francese”: lo Stato e la Chiesa sono due cose diverse. Ruini, vecchio rimbambito con la parlantina sciolta ma il neurone in pensione a cui i vescovi hanno assegnato la propria guida, è riuscito a dire che l’astensione trionfatrice nei quesiti sulla fecondazione assistita è un segno di maturità del popolo italiano.
Mai fu detta idiozia più grande, la Chiesa si è ulteriormente declassata sostenendo l’insostenibile, dopo aver fatto campagna attiva nelle chiese per far andare al mare anche quei pochi elettori che potevano esprimere un pensiero critico su una legge bacchettona e oscurantista.
Il popolo italiano che ripudia uno strumento democratico per andare al mare, con viaggio pagato dal parroco, sarebbe maturo per cosa? Per fare il concorrente al Grande Fratello o per farsi vessare da un dittatore illuminato alla Fidel?
Così i tanti cari cattolici, buoni e maturi, adesso se ne andranno all’estero a fare la fecondazione assistita e l’Italia rimarrà come sempre indietro. I poveri sardi si terranno la loro talassemia, gli embrioni down dovranno essere impiantati e la madre, se vorrà, abortirà. Gli embrioni avranno diritto di voto e saranno organizzati funerali per tutti gli ovuli fecondati che non verranno accolti dall’utero.
Evviva la Casa “delle Libertà”!
Evviva il popolo maturo!
Evviva Ruini, evviva Ratzinger!
Evviva Rutelli!
Evviva l’Italia, unico Paese occidentale con l’astensionismo attivo (e la doppia negazione affermativa, Gramellini) e il quorum per i referendum abrogativi.
Evviva!
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Emilio Giannelli è un mito. Ratzinger con vestito corto, ghigno e occhiaie, poi… Darei un anno delle mia vita per avere la sua ironia…
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buttato dentro il 22 Aprile 2005 |
alle ore 19:04 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, politica |
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Cappella Sistina, martedì 19 aprile.
Ruini: “Ih ih ih… Il crucco ha preso meno voti del previsto”
Martini: “Eh, certo… Ci siamo coalizzati tutti contro di lui votando te anche se non ci piaci”
Cè: “Tanto vinco io, mi hanno detto che Nostradamus ha previsto così”
Re: “Lo hanno detto anche a me”
Tettamanzi: “L’importante è fare in fretta, che se Berlusconi si dimette ci tocca votare per lui”
Ruini: “Bene, allora facciamo in fretta.
Joseph, ce la giochiamo a ramino?”
Ratzinger: “Karte essere cioco d’azardo… Ciokiamocela a bira und salsizze!”
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buttato dentro il 4 Aprile 2005 |
alle ore 11:35 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio |
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buttato dentro il 22 Marzo 2005 |
alle ore 18:51 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, dio, tivì |
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Papa Giovanni Paolo II sul Ghiacciaio del Gigante, Courmayeur, 1986
Uazzz che strano effetto… Il vescovo valdostano della diocesi Ventimiglia-Sanremo con Mara Venier. Come siamo caduti in basso. Il Monsignore, colto dalla sindrome Don Mazzi, è apparso in orario di vespri nel finale della trasmissione regalando al deficiente pubblico domenicale emozioni dei trascorsi papali in Valle d’Aosta. I soggiorni introlens a Les Combes, descritti da uno degli accompagnatori quando il Papa era ancora un ottimo camminatore, oltre che amante della montagna, si sono ridotti a gossip spiccio, con foto inedite di un Karol sorridente in cima al Bianco (“Non in cima, perché la cima è francese” – evidentemente il Monsignore ha dimenticato le diatribe della sua regione e per scelta tonacale è buonista), di un Wojtila con un bimbo, di un Giovanni Paolo II con un berretto rosso molto alpinista.
“La sveglia era, come sempre per il Papa, alle 6. Poi la preghiera, la Messa, l’abbondante colazione e via, in quota. E fino a che non si arrivava alla meta non si pranzava”. A quest’ultima affermazione non ci ha creduto nessuno, tranne Mara Venier: poco male.
A parte qualche strafalcione, dato forse dall’emozione della tivì o meglio dall’emozione del ricordo (anche se un vescovo dovrebbe essere abituato a parlare in pubblico, soprattutto di emozioni e spiritualità…), e a parte qualche “verità ufficiale” che corrispondeva poco con la “verità vera”, un ottimo ricordo, dei bei momenti: nel complesso l’unica pecca, Careggio è passato un po’ troppo come amicone di Wojtila. Persino Domenica In è sembrata per una decina di minuti una trasmissione guardabile.
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buttato dentro il 26 Febbraio 2004 |
alle ore 14:17 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio cardinali, karol wojtila, papa, romanesco, vaticano |
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Un Papa lavoratore.
Forse non lo sento distaccato come molti vecchi pretacci che storcono il naso ad ogni novità. Sta di fatto che provo ammirazione per un uomo semplice che ricopre un incarico più grande di lui.
Questo intervento nasce dal fatto che il Papa, in udienza, ha parlato burlescamente in romanesco, lasciando di stucco cardinali saccenti e romani sfottenti…
Il titolo è una frase che dice sempre scherzosamente un mio amicone…
«Demose da fà», «Volemose bene». Due frasi semplici, ma che pronunciati da un polacco più-che-poliglotta hanno suscitato l’ilarità generale di un’austera aula vaticana piena per l’udienza dei parroci romani.
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