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buttato dentro il 20 Gennaio 2009 |
alle ore 21:39 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, genialità, politica, stra-cult |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alitalia, antitrust, authority, barack obama, economia, george w bush, giulio tremonti, lavoro, lega nord, lobby, mito, monopolio, roberto castelli, the new york times, usa |
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Barack Obama è presidente degli Stati Uniti. Prima erano solo parole.
Ma ancora oggi sono state parole… Solo parole. Il New York Times ha costruito la “tag cloud” dei discorsi di tutti i presidenti, e Barack Eich usa gli stessi termini di tutti i suoi predecessori (anche di George Double-iù). Come è normale che sia, è un discorso. Più che i programmi, sono gli intenti ad essere esposti: concetti perlopiù astratti e inattaccabili. Obama è stato molto poco retorico, molto semplice, senza colpi di scena e senza particolari novità. L’unico invito forte, relativo alla crisi economica, è di tirarsi su le maniche: “work” e “job“, i due termini inglese per “lavoro“, se sommati, sono la seconda parola più usata.
La fiducia nella politica è lentamente risalita, soprattutto negli Stati Uniti, grazie al sussulto obamiano. La speranza del cambiamento, il sogno realizzato che una persona comune possa un giorno arrivare al vertice, mettendo a tacere vecchi babbioni, lobby e gerarchie, interessi particolari e sistemi consolidati è però ben lontana dall’essere giunta al suo obiettivo. Ora sappiamo stare in piedi, ma camminare è un’altra cosa.
Oggi quel genio di Castelli si è accorto che l’economia funziona ancora come è e come è sempre stato: un monopolio è un monopolio, anche se l’italianità del monopolio è stata preservata. Anzi, noi italiani con i monopoli siamo i più cazzoni.
Che la nuova Alitalia possa fare tutto quello che gli pare, è un dato di fatto: quale Authority potrà fermarla? L’Antitrust? Ma se tutti hanno fatto di tutto per aggirarla, ovviamente con il consenso della politica. E Tremonti ci ha detto che tutto è andato benissimo. Continua…
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buttato dentro il 14 Gennaio 2009 |
alle ore 11:36 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, giornalismo, musica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio 1994, africa, auto, banche, bolla speculativa, crack finanziario, crisi, euro, fiducia, frankie hi-nrg, gas russo, islam, israele, lavoro, liquidita, natale, negrita, ottimismo, palestina, pmi, radio, rifondazione comunista, sfiducia, silvio berlusconi, sinistra, sistema produttivo, stampa, tasse, wall street, youtube |
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Apprendo dal giornale del mattino che i Negrita hanno scritto un pezzo sulla crisi che spopola in radio. Rammaricato, sia per il fatto che i Negrita si siano molto rammolliti rispetto ai tempi d’oro – e un po’ mi spiace – sia per il fatto che ancora una volta la crisi venga sbandierata ai quattro venti, mi sono andato a leggere il testo della canzone, e ho guardato il video su youtube.
Ritmi e testi africaneggianti, Radio Conga (“in onda dal centro della jungla“) non so come possa spopolare, ma tant’è. Dice pure “l’Africa nera è solo a quattro passi da qui“, assieme ad una serie di qualunquismi che-se-il-testo-lo-avesse-scritto-Frankie-Hi-NRG-tutti-a-bastonarlo…
Al di là del pezzo in sé, si può cogliere il fatto che ormai questa crisi economica, che da noi per il momento è arrivata solo in parte, faccia parlare di sé perché fa figo: è bello dare la colpa a qualcuno quando non puoi tagliare le tasse, è bello avere un nemico che non sia l’integralismo islamico, non sia Israele e/o Palestina, non sia gas russo.
Sulla crisi, sto dalla parte di Berlusconi.
Continua…
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buttato dentro il 8 Gennaio 2009 |
alle ore 18:02 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, sport |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio bar, beppe grillo, calcio, indro montanelli, luca casarini, mafia, mario segni, roberto calderoli, silvio berlusconi, sport, stampa, tv, union valdotaine, valle d'aosta, web |
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Noi, i non tifosi, siamo costretti da anni a vivere con il calcio. Il calcio infilato in ogni anfratto, in televisione, nella stampa, in internet, nelle discussioni da bar. Adesso poi, che quella categoria umana con qualche problemino di identità e di attributi che va allo stadio tutte le domeniche con il solo scopo di fare gazzarra finisce in prima pagina per morti, feriti, distruzioni e devastazioni una decina di volte all’anno, salvo poi comunicarci che “questa volta è quella buona per riformare lo sport più bello del mondo“. Per chi sia il più bello, negli anni lo si è dimenticato.
Noi, i non rassegnati, siamo costretti da anni a vivere con i Berlusconi e i Calderoli e i Casarini. Sogniamo sinistra del popolo, moderna e una destra Montanelliana (o addirittura Segni Mariottiana), sognamo che non tutti debbano anteporre per forza i proprio interessi a quelli collettivi, sognamo che non si debba urlare per farsi sentire e che una promessa abbia ancora un valore. Continua…
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buttato dentro il 16 Dicembre 2008 |
alle ore 18:40 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, notizia del giorno, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alba parietti, ambientalismo, antonio di pietro, belen rodriguez, drink, elisabetta gregoraci, europa, flavio briatore, ghiaccio, gossip, indiano, la margherita, marco borriello, mauro moretti, partito democratico, pendolari, primarie, roberto formigoni, trasporto pubblico, trenitalia, walter veltroni |
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Formigoni critica i tagli di Trenitalia ai convogli dei pendolari. L’ad Moretti fa l’indiano (vedi foto in alto).
Sciolti 2000 milioni di tonnellate di ghiaccio: smettete di bere tutti quei drink.
Politica. La Parietti si candiderà per le primarie del PD: «Veltroni me lo ha sconsigliato, quindi è sicuramente la scelta giusta».
“Europa”, il quotidiano dell’ex Margherita, detta la linea: «Veltroni, molla Di Pietro: potremmo riuscire a prendere addirittura qualche voto in meno».
Economia. Ennesimo crollo delle Borse, all’annuncio di Elisabetta Gregoraci di voler dare un erede o due a Briatore.
Gossip. Borriello: «Amo Belen». Tutti gli altri: «Anche noi».
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buttato dentro il 15 Dicembre 2008 |
alle ore 22:11 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, genialità, musica, notizia del giorno, politica, stra-cult |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio abruzzo, baghdad, cane, diego della valle, etilometro, facebook, gaetano pecorella, george w bush, giustizialismo, iraq, jaguar, matrix, muntazer al-zaidi, niccolo ghedini, noel gallagher, oasis, ohio, palazzo chigi, partito democratico, scarpa, silvio berlusconi, tod's, treppiede |
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Quando tirarono il treppiede a Silvio, lui convertì l’aggressore dal komunismo alla libertà. Georgino pare si accontenterà di convertirlo dalla democrazia alla galera.
200 avvocati pronti a difendere Muntazer al-Zaidi, l’aggressore: «Ho dovuto impegnare Ghedini e Pecorella in qualche altra legge ad personam, volevano andare anche loro a Baghdad», dichiara il premier.
«Al Zaidi farebbe più anni che per un falso in bilancio: altro che democrazia in Iraq, è giustizialismo», sbotta Ghedini.
Pare che le scarpe fossero delle Tod’s.
«This is a farewell kiss, dog!». «Questo è il bacio di addio, cane!». Povero incosciente, al Zaidi: pensava mica di avere dei piedi così puzzolenti…
Da domani, a Palazzo Chigi conferenze stampa a piedi scalzi.
Intanto, in Abruzzo, è svanito l’effetto Ohio per il PD.
Spettacoli: Noel Gallagher ha una Jaguar, ma la usa solo fino al cancello di casa. Ha il terrore degli etilometri.
Notizie di servizio: Tranquilli, sono tornato a sparar minchiate qui perché c’è il Facebook Blackout. Poche ore e sparirò di nuovo tra i miei mille mila amici (che non mi salutano manco per strada).
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buttato dentro il 5 Ottobre 2008 |
alle ore 18:40 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie demenza giovanile, economia |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio api, cina, gas, giappone, globalizzazione, miele, prevenire è meglio che curare, raffreddore |
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Ho preso il primo raffreddore di stagione. L’anno scorso l’avevo scampata a lungo, fino al vero freddo. Quest’anno sono vittima della globalizzazione.
Il gas (probabilmente russo) non arriva a scaldare casa mia, perché chi ha installato la nuova caldaia (probabilmente tedesca) ha fatto male i conti (probabilmente con una calcolatrice giapponese Made in China) e i lavori (fatti probabilmente da lavoratori immigrati romeni) non sono ancora conclusi. Anche la mia lotta al freddo con maglioni di lana merinos (probabilmente Made in China) e coperte copriletti piumini nel letto (probabilmente provenienti di Paesi il cui PIL dipende all’80% da produttori di coperte).
La mia unica cura, fino ad ora, è stata il vecchio burro e miele: il primo sa di mucca, e lo ha portato a mia zia direttamente la vicina allevatrice; il secondo lo fa mio zio, o meglio le sue api.
Vediamo chi vince.
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buttato dentro il 27 Agosto 2008 |
alle ore 10:49 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, notizia del giorno |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio agricoltura, cinghiale, la stampa |
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«Viviamo con i cinghiali davanti al cancello», titola oggi La Stampa, segnalando la disperazione di numerosi agricoltori per i raccolti distrutti dai simpatici ungulati.
Giunge la risposta degli animalisti: «Basta che, quando suonano, non aprite»
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buttato dentro il 30 Giugno 2008 |
alle ore 18:06 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, cultura, economia, politica, recensioni |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio andrea farinet, benessere, economia, futuro, le chateau, massimo michaud, sviluppo, valle d'aosta |
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Questo libro è stato a lungo in bilico tra la normale recensione e la categoria “libri da non leggere”.
Lo stile di scrittura e l’idea pur interessante del dialogo e del rimbalzare gli argomenti in base alle competenze degli autori alla lunga sono risultati pesanti nella lettura. Gli argomenti, non particolarmente brillanti, sono pochi e esposti in maniera nemmeno così originale. Le schede, che dovrebbero fornire il parere competente di vari esperti nelle diverse materie, non sono così eccezionali, e alla fine del libro si rimane sospesi, come a metà. In attesa di qualcosa.
La Valle d’Aosta è descritta in maniera irreale, quasi catartica: l’utopia della Valle del futuro è tratteggiata in modo ancor più lieve di quella contemporanea, e le soluzioni ai numerosi problemi proposti non solo non sono fornite (e ci mancherebbe), ma non si propone null’altro che di affrontarli per giungere all’ideale “valle del benessere”, dove tutti vivono bene, residenti e turisti. Tutti ricchi, felici, goduti. L’intento del libro però è proprio quello di dare il via ad un dibattito complessivo: stimolare una discussione che per troppo tempo decisori privati e pubblici, burocrati e faccendieri di corte hanno rinviato, volendo perdere di vista di propsito i problemi reali di sviluppo e crescita economica, più indaffarati a distribuire il distribuibile che a pensare al futuro, gridando all’emergenza per prendere le decisioni più scomode e rimandando quelle che sarebbero servite realmente.
Un libro elettorale? Di freno e cambiamento al modello attuale? Sinceramente ormai l’alternativa all’attuale sistema non esiste: la “valle del benessere” per chi ci governa esiste già, e tutte le volte che un modello alternativo viene proposto deve passare al vaglio delle priorità imposte dalla classe dirigente, inamovibile.
La Valle d’Aosta del futuro? Il sogno valdostano? Spiace dirlo, ma probabilmente non esisterà fino a che l’attuale sistema di autonomia resterà in piedi… Continua…
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buttato dentro il 9 Giugno 2008 |
alle ore 19:13 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio america, big mac, carne, cibo, mcdonald's, panino, pomodoro |
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McDonald’s ha tolto i pomodori dai panini. Eppure sembravano la cosa più sana dell’ambaradan, pur se mimetizzati e quasi resi inutili in mezzo a strati su strati di pane spugna, carne di cane e salse varie che, se uno stesse a casa, non mangerebbe tutte manco in un anno intero di patatine e fritti misti e di grigliate.
La cosa più triste è che, approfondendo, si viene a sapere che il problema non è McDonald’s (e già lì, sembra impossibile), ma sono i pomodori: quelli di grosse dimensioni, in America, porterebbero con sé la salmonella, o almeno c’è questo rischio. Non quelli piccoli, ciliegini o vesuviani (per una volta, niente diossina), ma quelli grossi e succosi, mangiati crudi. Quei bei pomodori che, magari in Montana mangiano tranquilli, senza conoscere nemmeno il Mac, e che in realtà il Mac, regno del male e delle calorie, si cautela di togliere, di far stare fermi un turno.
Un blogger capace di parallelismi politici, filosofici e culturali, su questa faccenda, scriverebbe un sacco di cose intelligenti. Parlando di integrazione razziale, di rifiuti napoletani, di Alitalia o di intercettazioni.
Io no, io uso l’intelligenza per cose vere.
Nell’immagine, l’inventore del Big Mac, con tanto di Big Mac celebrativo gigante
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buttato dentro il 7 Aprile 2008 |
alle ore 20:42 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, stra-cult, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alessia marcuzzi, bud spencer, fagioli, terence hill, yogurt |
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Stasera, durante il film di Bud Spencer e Terence Hill, è passata la pubblicità della Marcuzzi che fa pubblicità di un preparato a forma di yogurt per andare meglio di corpo.
Con tutti quei fagioli, non ce n’era bisogno.
Credo.
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