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buttato dentro il 23 Aprile 2006 |
alle ore 18:46 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie domande, giornalismo, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio silvio berlusconi |
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I giornali titolano a piena pagina: “Non daremo più spazio a Berlusconi”
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buttato dentro il 28 Dicembre 2005 |
alle ore 12:15 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, giornalismo, politica, stra-cult |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio economia, epo, influenza aviaria, ormoni, ottimizzazione, slow food, vilfredo pareto |
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I pollivendoli vendono polli sempre più grossi.
Le casalinghe si chiedono il perché.
“Saranno tutte quelle schifezze che gli danno… Anabolizzanti, ormoni, epo, aspirina…”
E invece è colpa dell’aviaria. Sì, proprio lei, l’aviaria. Quella di cui non si sente più parlare, ma che è stata la più grande montatura giornalistica e mediatica creata dai nostri potenti. Per prenderci per i fondelli e guadagnarci tanti soldini.
Ebbene, è proprio così. I produttori di polli, in crisi assieme ai pollivendoli e a tutta la filiera ad essi legata, non sanno più come smerciare tutti i polli che allevano. Tirati su in condizioni sempre migliori, con mangimi sempre più “Slow Food”, con spazi e condizioni igeniche finalmente dignitose, non si riescono a vendere per il terrore orientale dei polli influenzati. Continua…
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buttato dentro il 19 Luglio 2005 |
alle ore 11:35 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, economia, giornalismo, turismo |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio agricoltura, feletti, ilario lanivi, industria, montagna, olivetti, particolarismo, pila, rai, regione, roma, stazione integrata, tecdis, tv |
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Da qualche settimana, in un orario infelice dettato dalle esigenze nazionali di palinsesto, va in onda su Raitre, la domenica mattina attorno alle 10, “Prima di RaiVdA”, una serie di documenti e documentari che testimoniano com’era la Valle d’Aosta prima che esistesse la sede regionale della TV di Stato. Interessanti interviste a bacan tutti d’un pezzo, progetti mastodontici di sviluppo turistico ed economico, sindacalisti e politici idolatranti la “dzenta valaje”. Cos’è cambiato? Ben poco o forse nulla: le idee stantìe sono sempre le stesse, non hanno dato frutti ma vengono riproposte oggi allo stesso modo. E anzi, a volte vengono fatte passare come novità tecnologiche raffinate.
I. Le industrie della bassa Valle in crisi. In uno stabilimento, alla fine degli anni ’60, per ovviare a problemi finanziari dei “padroni”, gli operai mettono su una “società comunista” in cui il CdA è formato dagli operai tutti. Poco dissimile dall’attuale situazione di crisi profonda di Tecdis, Olivetti IJet, Feletti, ecc… La soluzione che si trova? Soldi dalla Regione, che è ben contenta di darne per evitare che si perdano posti di lavoro.
II. La montagna spopolata. L’allora direttore di non-so-quale-organismo-quasi-pubblico Ilario Lanivi, futuro presidente della Giunta, è felice di presentare il contributo pubblico, a fondo perso, di 30.000 lire annue per capo bovino. Ho come il sentore che il contributo attualmente non sia più di 30.000 lire. Sta di fatto che a questo si sono aggiunti negli anni i contributi per il verde agricolo, per i tetti in lose, per l’agricoltura di qualità, per i consorzi fondiari, per i consorzi lattiero-caseari e via discorrendo. Insomma, la soluzione sono i soldi dalla Regione. Che però hanno solo protratto nel tempo un problema che, evidentemente, andava risolto in altro modo. Continua…
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buttato dentro il 16 Maggio 2005 |
alle ore 20:04 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie giornalismo, sport, web |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio ciclismo, comunicazione, la gazzetta dello sport, pop-up, pubblicita |
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Oggi, da buon ciclofilo, ho comprato la Gazzetta. In prima pagina, stupore: un pop-up!!!
Un adesivo giallo di non so che sponsor, facile da togliere proprio come un pop-up internettiano, ma fastidioso al punto giusto da essere ricordato.
D’ora in poi comprerò soltanto giornali senza pop-up, già li pago e devono pure coprirmi il testo che voglio leggere?
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buttato dentro il 16 Aprile 2005 |
alle ore 11:20 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, giornalismo, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio albergo, editto bulgaro, europa, europarlamento, fabio fazio, istat, italia, lilli gruber, media, michele santoro, nichi vendola, regime, roberto mancini, sciuscia, sofia, tir, union valdotaine, uniti per aosta, università, wojciech jaruzelski |
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Ho assistito ieri sera ad Aosta, in uno squallidissimo albergo chiuso per anni e in fase di riapertura, ad un dibattito al quale ha partecipato Michele Santoro. Invitato da Roberto Mancini e da una lista che parteciperà alle prossime elezioni comunali, Uniti per Aosta. Tema la libertà, Santoro ha spaziato dall’Europarlamento, alla crisi del berlusconismo, al successo di Vendola, ai suoi Sciuscià, per arrivare, da profano, ai problemi valdostani.
Ha parlato di regime, ridimensionando l’orwelliana prosopopea (ho imparato questa parola ieri sera da Mancini) fatta da alcuni uomini di sinistra. Il regime esiste, ma è mediatico. L’appiattimento generale dei contenuti e le epurazioni bulgare del nostro giovane premier da Sofia minano il libero arbitrio e la libertà di scelta portando ad un pensiero unico su 6 reti (o 7). Non c’è più contrapposizione, non c’è più libertà tanto che l’ottimo Fazio sembra compiere azioni eroiche quando invita Lilli Gruber (o, aggiungo io, Jaruselski) alla propria trasmissione. Non c’è più intelligenza, altro che ricerca. E il nostro Paese è fermo, immobile. Perde vitalità e si riempie le narici di robaccia.
Un parallelo che può essere attuato anche a livello locale: monopolio dell’informazione, assoluto delirio dello spirito critico, sopito sotto strati e strati di “va bene così” e di persone che, in fondo, “l’é tan brao”…
Aosta è città turistica solo per l’ISTAT. Non c’è la formula magica, dice Mancini. Ma qualcosa bisognerà pur fare. L’Università non è libera, caso unico in Italia (e, aggiungo io, in Europa). Il centro cittadino è invaso da più camion dell’autostrada. Nessuno però ha la voglia di drizzare la schiena (ormai quasi tutti l’hanno piegata, non come Santoro), alzarsi e alzare la voce.
Santoro conclude replicando all’immancabile domanda “tornerà in tivì?”. Lo fa citando una celeberrima puntata di Sciuscià – Emergenza guerra in cui l’hanno fatta da padrone i punti interrogativi. Il suo obiettivo era rivoluzionare il modo di fare politica e attualità in televisione, quando non era ancora sintonizzata a reti unificate sulla demenza. E lascia il pubblico valdostano con un altro punto interrogativo. L’Union Valdotaine è imbattibile, punto interrogativo?
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buttato dentro il 4 Marzo 2005 |
alle ore 20:21 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie giornalismo, musica, politica, tivì |
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1) Liberata Giuliana Sgrena. Ucciso dai soldati statunitensi un agente del Sismi che la stava liberando. Bella roba… Il TG1 parla di ferimento e minimizza. Corriere e Repubblica online sanno dell’accaduto da ore, ma la RAI finge di non sentire.
2) Ho guardato allibito il “Question time di San Remo” nella pausa pranzo. Peccato che non ho visto San Remo ieri sera ed era come guardare parlare qualcuno fuori da una vetrina e non sentirlo.
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buttato dentro il 15 Febbraio 2005 |
alle ore 20:02 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, giornalismo, politica |
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Berlusca says: “L’85% della stampa italiana è di sinistra!”
Io dico: “Il 100% della stampa valdostana è unionista“
Chi offre di più?
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buttato dentro il 6 Gennaio 2005 |
alle ore 19:57 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, giornalismo, politica |
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Legambiente denuncia: il traffico veicolare in Valle d’Aosta nei fine settimana è insostenibile. Bisognerebbe usare i mezzi pubblici o scaglionare le partenze.
L’assessore al Turismo e Trasporti on. Luciano Caveri replica: la Regione si sta impegnando per fornire servizi publici efficienti e per migliorare il trasporto ferroviario.
Il TGR Valle d’Aosta dimostra la propria obiettività. Dà la notizia, dà la replica, e poco dopo annuncia: nonostante non siano state previste partenze scaglionate e non sia stata utilizzata la ferrovia, non si sono verificati rallentamenti nel traffico autostradale.
Semplice “satira giornalistica” o ormai abituale piegamento alla maggioranza?
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buttato dentro il 30 Dicembre 2004 |
alle ore 21:40 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie cultura, giornalismo, musica, recensioni, sport |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alan clayson, beatles, beppe conti, brian epstein, ciclismo, fab four, gianfranco josti, john lennon, madonna di campiglio, manuela ronchi, marco pantani, marco travaglio, media, musica, peter gomez, pop, regime, rock, silvio berlusconi, the beatles box |
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Mes amis mi hanno regalato per Natale (uno dei pochi regali ricevuti, meglio così) “The Beatles Box“, raccolta di quattro biografie dei Beatles di Alan Clayson, una per ognuno. Dopo una prima lettura di quella di John, un primissimo commento, che molti di voi troverete noioso: senza Brian Epstein i fab sarebbero stati molto meglio ma non li avrebbe conosciuti nessuno. A causa di questo manager puntiglioso, i fab hanno esordito senza essere i ribelli che erano in precedenza, con un batterista che successivamente avrebbe fatto notare i propri limiti (o la sua grandezza?), con un look che li ha resi cool e pop.
In precedenza ho finito di leggere le biografie di “Marco Pantani, Un uomo in fuga” della sua (ex) manager Manuela Ronchi e del giornalista Gianfranco Josti, e “Marco Pantani” di Beppe Conti. Il primo, più personale e meno giornalistico, almeno nella seconda parte, svela la verità (o meglio, una delle verità) sugli ultimi anni di vita del Campione, da Campiglio in poi. La carenza descrittiva della prima parte è colmata dalla seconda biografia, maggiormente giornalistica e curata, che però come rovescio della medaglia ha una velata ipocrisia nel racconto dell’ultima parte e non può avere certo la cura del dettaglio della prima.
Infine, ho iniziato la lettura di “Regime” di Marco Travaglio e Peter Gomez. Tutt’altra lettura rispetto agli altri due libri, presenta una concezione che, con il livello dei media di questo periodo, risulta quantomeno strana.
Ah, il regime di cui si parla è quello attuale italiano, causato dalla concentrazione dei 4 poteri in una persona sola, l’Altissimo. E, seppur con una visione che sarebbe stigmatizzata e censurata dal regime se solo non fosse un libro, descrive pennellate di un’agghiacciante realtà dei nostri tempi.
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buttato dentro il 9 Giugno 2004 |
alle ore 17:47 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie giornalismo, politica, tivì |
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Con questa mia intendo dichiarare che rimpiango ufficialmente il silenzio stampa (non rispettato) sugli ostaggi. TG pieni di contenuti idioti (“come sta il vostro parente?” – “beh, è dimagrito”… Cucuzza gli fa un baffo…) e eterni (più lunghi dell’ultima Striscia la notizia!!).
E come se non bastasse, dopo le interviste strappalacrime, ecco i commenti dei politici (perché li si intervista anche su queste cose… e poi non si vuole che facciano campagna elettorale sfruttando la vicenda?). Il Governo promette a trentadue denti che non sfrutterà la vicenda in campagna elettorale, critica l’opposizione perché l’opposizione critica il Governo e critica i pacifisti perché la diplomazia ha fallito (quest’ultimo punto è realmente idiota, perché in un Paese normale sarebbe un segno di debolezza, non un motivo di vanto). L’opposizione che salta sul carretto del Governo e che non sa come difendersi da quella che è divenuta per il Premier la migliore mossa di una campagna elettorale all’insegna dell’idiozia.
Basta, non ne posso talmente più che non parlerò più di questa odiosa vicenda.
PS: dei rapitori nessuno sa niente. I veri colpevoli sono i pacifisti, evidentemente…
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