Io ammiro tanto quelli che hanno un’opinione su tutto, un’opinione sempre. Non sono capace di fare lo stesso, credo non lo imparerò mai. Anche perché non voglio diventare come chi ha la faccia tosta di spiattellare il suo punto di vista ogni dieci minuti per dire a tutti che bisogna fare così e non cosà. Come chi ha sempre certezze. Sui migranti, sul tempo, sugli aiuti internazionali, sulla salsa da mettere nel panino, sulla sanità, sull’andamento del raccolto di arance. E dubbi: mai. L’altro giorno è morto Ezio Bosso, e io ci sono rimasto.
| buttato dentro il 2 Agosto 2009 | alle ore 20:31 | daAlessandro Mano | nelle categoriemusica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempiobeatles, revolver | se hai qualcosa da direscrivilo qui » |
Apprendo dal giornale del mattino che i Negrita hanno scritto un pezzo sulla crisi che spopola in radio. Rammaricato, sia per il fatto che i Negrita si siano molto rammolliti rispetto ai tempi d’oro – e un po’ mi spiace – sia per il fatto che ancora una volta la crisi venga sbandierata ai quattro venti, mi sono andato a leggere il testo della canzone, e ho guardato il video su youtube.
Ritmi e testi africaneggianti, Radio Conga (“in onda dal centro della jungla“) non so come possa spopolare, ma tant’è. Dice pure “l’Africa nera è solo a quattro passi da qui“, assieme ad una serie di qualunquismi che-se-il-testo-lo-avesse-scritto-Frankie-Hi-NRG-tutti-a-bastonarlo…
Al di là del pezzo in sé, si può cogliere il fatto che ormai questa crisi economica, che da noi per il momento è arrivata solo in parte, faccia parlare di sé perché fa figo: è bello dare la colpa a qualcuno quando non puoi tagliare le tasse, è bello avere un nemico che non sia l’integralismo islamico, non sia Israele e/o Palestina, non sia gas russo.
Quando tirarono il treppiede a Silvio, lui convertì l’aggressore dal komunismo alla libertà. Georgino pare si accontenterà di convertirlo dalla democrazia alla galera.
200 avvocati pronti a difendere Muntazer al-Zaidi, l’aggressore: «Ho dovuto impegnare Ghedini e Pecorella in qualche altra legge ad personam, volevano andare anche loro a Baghdad», dichiara il premier.
«Al Zaidi farebbe più anni che per un falso in bilancio: altro che democrazia in Iraq, è giustizialismo», sbotta Ghedini.
Spettacoli: Noel Gallagher ha una Jaguar, ma la usa solo fino al cancello di casa. Ha il terrore degli etilometri.
Notizie di servizio: Tranquilli, sono tornato a sparar minchiate qui perché c’è il Facebook Blackout. Poche ore e sparirò di nuovo tra i miei mille mila amici (che non mi salutano manco per strada).
Oggi, alle 12.45 circa, su Raitre (in Valle d’Aosta), lunga intervista a Mene, AKA Valdomedio, AKA colui che ha conquistato un sacco di spazio mediatico senza aver fatto nulla più di tanti onesti rapper.
A seguire, telecronaca blog.
Ebbene, Mene ha parlato a ruota libera per 4-5 minuti, spaziando sulla sua musica, sui suoi progetti, e soffermandosi a lungo sulle idee: con questa intervista ha tolto la maschera. Mene non è “Valdostano medio”. La satira si è fermata lì, la critica è proseguita.
Nonostante ciò che ha dichiarato più volte (“la mia è soltanto satira” e “non faccio politica”), si può dire che il pensiero sia evoluto: la satira di Valdomedio è acqua passata, ora Mene porta avanti convinto la critica sociale che ha messo in atto. Ritratto quindi in parte ciò che avevo pensato su “Valdostano medio”: è un’allegoria, una satira a tutti gli effetti, ma il pensiero dell’autore va oltre, ed è un tantino distorto. Di questo è molto convinto, si ritiene appoggiato dai coetanei, e si può credergli facilmente: il disagio per tradizioni non condivise, il fastidio per alcuni aspetti che fanno di una parte della Valle un’entità rimasta ferma ad una cinquantina di anni fa era forte anche quando io stesso avevo quell’età. Continua…
Sulla “vicenda Mene Aka” (1 e 2), continuano ad arrivare commenti (pochi, ma più del solito) e addirittura un’email, fatto quasi inedito. Continuo a non capire tutto questo clamore per una canzone non eccezionale (sentita l’altra sera live alle selezioni di Italia Wave, se nessuno l’avesse portata agli onori della cronaca non si sarebbe nemmeno notata), un rappettino semplice e non un’analisi socio-culturale, che caricaturizza una parte di popolazione valdostana. Chi, tra i valdostani si sente offeso, lo merita: l’ottusità non è mai un pregio…
Alla massa di valdostani caricaturali che gli hanno risposto indignati (di un caso avevo parlato qui), il rapper Mene replica.
Con sin troppa serietà, ragazzo mio…
Aggiornamento: se ne discute qui, con posizioni anche estreme.
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