| buttato dentro il 29 Aprile 2017 | alle ore 4:05 | daAlessandro Mano | nelle categorienews | se hai qualcosa da direscrivilo qui » |
Time to pretend
Attraversi la città, troppo tardi, per andare a casa. E non t’aspetti lo spettacolo che trovi, ed è così coinvolgente che c’inciampi e t’impressioni.
In un parcheggio due, maschio e femmina, uomo e donna, litigano. Tanto che sul momento dici: «Ma che è? Mica dovrò alzare le mani per difenderla da questo buzzurro. Io che vorrei tanto saper menare le mani, ma darei pugni all’aria e le prenderei». Poi, per fortuna sua (e tua), ti accorgi che quello intimidito è lui. E passi via quasi felice. Consolato.
Nel vicolo c’è quello che piscia. E un po’ lo invidi. Ma poi arriva un altro che gli dice di nascondere veloce l’aggeggio, che non si fa.
Quasi sotto casa, sul marciapiede, tre uova spiaccicate. Chissà se se le sono tirate a vicenda. «Siamo destinati a fingere, a fingere»
La gente litiga. Pare. C’è troppa violenza, respirate di più. Anche perché girare a piedi di notte è bello, sarebbe inutile rovinarlo.
| buttato dentro il 25 Aprile 2017 | alle ore 15:30 | daAlessandro Mano | nelle categorienews | se hai qualcosa da direscrivilo qui » |
Quella notte di metà settembre, la mia nonna aveva 22 anni.
I nazifascisti hanno bruciato prima la casa di sua mamma, poi quella di suo papà.
Per rappresaglia. Inumana, feroce. Era il 13 settembre 1944.
Oggi la guerra è quella cosa lontana, con quel pazzoide di Trump e quell’invasato di Kim che fanno a battaglia navale con armi capaci di farci fuori tutti in dieci minuti. Settantadue anni fa era qui, in mezzo a noi, davanti a casa nostra, nelle nostre strade.
Dopo quattro anni di guerra, di razionamenti, immaginate di perdere tutto, a vent’anni. Un «tutto» che non era poi molto. Il vestito, l’unico, della festa. Il letto. Il tetto e le mura di casa. Le mucche nella stalla, quelle che con la famiglia non eravate riusciti a portare in montagna. L’aratro. La caldaia per fare il formaggio. Quattro patate e quattro rape rosse in cantina. Continua…
| buttato dentro il 1 Dicembre 2012 | alle ore 10:57 | daAlessandro Mano | nelle categorienews | se hai qualcosa da direscrivilo qui » |
Buonasera presidente,
sono un abitante di Pontboset. La mia gallina ovaiola ha sfornato, ma l’uovo è rotolato fino alle Cascine di Pont-Saint-Martin. Le chiedo di scatenare la Protezione civile alla bisogna, altrimenti adirò le vie legali contro il centralismo della forza di gravità
un elettore
Non è un partito, non ha uno statuto, non ha un programma, non ha tessere. Ma ha una retorica tutta sua, spesso cruda: il Movimento 5 stelle, il sistema di liste “certificate” dall’ex comico Beppe Grillo, si è presentato ieri sera ad Aosta. La Valle è la quinta regione in cui i grillini si danno un’organizzazione stabile, ottenuta grazie al supporto dei consiglieri regionali piemontesi, dopo i progetti del Meetup su internet, nato a dicembre 2007, e dell’Alp, l’Associazione libero pensiero, sorta il 16 aprile 2009 per ovviare a qualche problema logistico. «Nella nostra regione – ha esordito Roberto Cognetta, uno dei capofila dell’iniziativa – c’è reticenza, manca la cultura del cambiamento e le cose sembrano sempre ferme. Il Movimento è nato perché crediamo ci sia bisogno di legalità: oggi ce n’è davvero poca». Buona lettura su AostaSera.it…
La novità politica è la tridimensionalità. Due delle creature più giovani che si presentano sull’asfittico panorama valdostano la buttano in caciara e si smarcano dalla tradizionale differenza tra destra e sinistra.
I primi sono i fascisti di CasaPound. Non sono di destra, ma di estremo centro alto.
Gli altri, sono i grillini del Movimento 5 Stelle. Non sono di sinistra, tantomeno di destra. Sono avanti.
Così, su due piedi, non riesco a capire quale delle due formazioni sia meno piena di sé…
«Un commento? E’ un po’ come chiedere all’oste se il vino è buono». Bruno Giordano non sa cosa aggiungere ai dati del sondaggio sulla Governance pubblicato oggi dal Sole 24 ore, in cui il primo cittadino aostano scala la classifica dalla 32ª piazza, occupata dal suo predecessore Guido Grimod, alla 15ª, guadagnando due punti nel gradimento, salito dal 57 al 59 per cento su un campione di 600 cittadini elettori di Aosta. «Non è un risultato negativo – prosegue Giordano –, e di questi tempi è già qualcosa. Se così fosse stato, avrei potuto difendermi. L’unica cosa che posso dire, è che in questi sei mesi ho cercato di lavorare al massimo perché le cose si possano svolgere secondo il piano di governo che abbiamo presentato». Buona lettura su AostaSera.it…
| buttato dentro il 4 Maggio 2010 | alle ore 17:06 | daAlessandro Mano | nelle categorienews | se hai qualcosa da direscrivilo qui » |
Mi è stato chiesto di postare anche qui, su questo blog abbandonato, almeno l’inizio dei miei articoli in altri spazi. Cercherò di farlo, perché mi sembra una buona idea.
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