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buttato dentro il 13 Giugno 2006 |
alle ore 19:42 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie musica, sport |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio calcio, citta, luciano ligabue |
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La città la sera della partita. “Le strade vuote / non c’è neanche il classico cane / ha vinto ancora / signora televisione”. Spostamenti rapidi, silenzio catartico, concentrazione che traspare dalle luci bluastre alle finestre.
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buttato dentro il 15 Maggio 2006 |
alle ore 13:22 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica, sport |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio antonio giraudo, calcio, juventus, luciano moggi, silvio berlusconi |
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Dopo tutto sto baccano, Berlusconi attua una critica profonda, intellettuale e d’alta scuola. «Arridatece du’ scudetti, maledetti collusi!»
Nella vicenda è sintomatico notare come nessuno (giornalista, politico, appassionato o barofilo) si sia posto la seguente questione: è possibile che la Juventus, che si professa “Signora” e con una storia di pulizia e onestà alle spalle, non sapesse proprio nulla sugli intrallazzi di Moggi, Giraudo e C.?
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buttato dentro il 24 Novembre 2005 |
alle ore 11:46 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie sport |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio four-cross, mountain bike, praga |
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Ci sono stato, ci tornerei in un istante in qualsiasi stagione dell’anno. È un po’ distante, c’è la rottura del cambio e soprattutto non trovo nessuno che venga con me. Da quando però a Praga hanno creato questa pista (“Prague the fourcross capital“), è davvero la mia città ideale…
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buttato dentro il 9 Settembre 2005 |
alle ore 20:49 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie sport |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio droga, mountain bike |
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Sono diventato dipendente da questa sostanza. E da tante, tantissime altre…
Come sempre, per chi capisce questa, c’è un premio…
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buttato dentro il 13 Luglio 2005 |
alle ore 12:28 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie sport, storie di vita vissuta |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, bourg-saint-maurice, ciclismo, dario frigo, discovery channel, elicottero, erik dekker, grande boucle, jorg jaschke, la gazzetta dello sport, la perriere, la rosiere, la thuile, lance armstrong, laurent brochard, maglia verde, mauro facci, monte bianco, mountain bike, moutiers, oscar pereiro sio, piccolo san bernardo, pietro caucchioli, pre-saint-didier, salins-les-thermes, tarantaise, tour de france, valdigne, valle d'aosta |
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Dalla Vallée alla Tarantaise
E anche quest’anno, con decisione maturata già dalle prime avvisaglie di una tappa savoiarda, “vicino” a casa, e poi confermata dalla presentazione della Grande Boucle a novembre, siamo stati sulle strade della corsa francese.
Questa volta, finalmente, per pedalarci, oltre a vedere (per pochi secondi) i mostri del vélo.
Mon ami Matteo prende il largo direttamente da Aosta in sella, di buon mattino.
Io parto in “ammiraglia” qualche ora dopo. Nella Valdigne, dove svetta maestoso il Monte Bianco, i ciclisti sono numerosissimi. Come nel più antico cliché del ciclista, un pedalatore si volta per guardare una pulzella alla fermata dell’autobus e, tagliando la propria corsia, ci manca poco che finisca sotto le mie ruote… A Pré-Saint-Didier la cosa di fa seria.
Vecchietti con “muntan baic” da supermercato affrontano il mitico (e facile) colle, una comitiva di tedeschi che gira l’Europa dei grandi colli non poteva farsi mancare il PSB.
L’ammiraglia fa sosta a La Thuile, per comprare la rosea (mai soldi furono più gettati alle ortiche: l’unica cosa per cui ci serviva, i dorsali dei corridori, non c’erano…) Poi, sorpassando una buona cinquantina di “colleghi” raggiungo anche Matteo, che si intrattiene, in un mix di italiano, tedesco, francese e inglese, con un gigante tedesco che va persino più forte di lui. Il Colle è ormai vicino, e dopo una “sosta tecnica”, iniziamo la discesa verso Bourg-Saint-Maurice.
La discesa è una di quelle toste. Bisogna pedalare e rilanciare in continuazione per fare velocità e la regolarità dei tornanti, dopo La Rosière, è impressionante. Mai uno strappetto, mai un restringimento: solo il paesaggio attorno si fa meno eroico e l’alta montagna lascia spazio a boschi, pascoli e finalmente alla cittadina di Bourg. Nella quale il Tour farà uno “sprint bonification” per la maglia verde su un simpatico strappetto che attraversa il centro della città.
Matteo trova il treno giusto e, restando attaccato a fatica in pianura ma staccando i due colossi che lo accompagnano in salita, giunge a Moutiers senza danni apparenti.
L’incontro con Radja
Dovevamo vederci a Moutiers, ci siamo poi visti a Salins-les-Thermes… poco importa. Sta di fatto però che abbiamo vagato come anime in pena perché non sapevamo dove incontrarci… Radja e la sua amica Anna sono [CUT] e [CUT] purtroppo [CUT] mi ha detto [CUT] il numero di cellulare [CUT]*. Mi ha fatto piacere incontrarle.
La salita
Da Moutiers, la strada inizia leggerissimamente a salire. Dopo Salins-les-Thermes, inizia un falsopiano intervallato da due discese, poi la salita si fa più decisa. A La Perrière la salita si fa più decisa, sempre regolare e mai con pendenze degne di nota. Poco dopo, un gendarme a braccia incrociate ferma tutti i ciclisti che tentano di salire. Non ci resta che appiedarci, spingere, e camminando come meglio ci riesce, girare l’angolo e risalire in sella. Ma, dopo 200-250 metri un altro gendarme, e un altro ancora. Così, appena fuori dal paese, ci fermiamo con disappunto (io) e un po’ di sollievo (Matteo, 20 chilometri di salita sotto il sole dopo averne già fatti 120 non sarebbero il massimo).
La carovana ci decapita più volte, lanciando oggetti ad altezza uomo.
Rischio di perdere un occhio, Matteo rischia di perdere altre zone del corpo più intime. Alla fine anche questo pericolo è scampato. Un po’ di paccottiglia di aziende francesi sconosciute la porteremo a casa anche quest’anno…
I pro’
Auto “la course est à cinq minutes”. Auto. Auto. Moto. Moto. Moto. Auto. Gendarmeria. Auto. Auto. Moto. Fotografi. Ammiraglie. Moto. Avanti così per una buona mezz’ora, alla faccia dei cinque minuti. Tutte queste moine della corsa che sta arrivando servono solo per impedire al pubblico di pisciare senza problemi, perché la corsa potrebbe arrivare da un momento all’altro…
Quando si avvicinano gli elicotteri capiamo che forse è davvero la volta buona. Tra una selva di moto e auto al seguito passano Pereiro e Jaschke, che quasi mi travolge. Poi Brochard, staccato e al gancio. Un simpatico elicottero a bassissima quota spazza la strada e tutte le cianfrusaglie della carovana. È un vero pericolo per i corridori… Bah…
Poi passano sgranati altri membri della fuga iniziale, poco dopo a doppia velocità i Discovery che tirano il gruppo.
Poi gli staccati, tra i primi si riconoscono Caucchioli, tra gli ultimi Frigo.
Mauro Facci sale con evidente fatica.
Gli scatto una foto, mi guarda, mi dice: “Ehy, quanto manca?”
Io: “20 chilometri”
Facci: (sonoro) “PORCA TROIA!!”
Poi Dekker, che anticipa di pochi secondi il gruppettò, aperto sulla strada e a cui del distacco non può fregar di meno.
Morale della favola
È andata anche quest’anno. Poteva decisamente andare meglio se fossimo riusciti ad incontrare le ragazze un po’ prima e fare la salita finale in tranquillità, senza che nessuno ci fermasse. Dopotutto è stata una bella giornata. È il nostro 4° Tour consecutivo vinto, altro che Lance…
* la ragazza è molto riservata. Parlare di lei in rete è vietatissimo
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buttato dentro il 6 Giugno 2005 |
alle ore 20:09 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica, sport |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio ambientalismo, asfalto, cattedrale nel deserto, ciclismo, colle delle finestre, danilo di luca, enzo ghigo, euro, fango, gilberto simoni, giro d'italia, jose rujano, maglia rosa, mountain bike, paolo savoldelli, parco naturale, piemonte, stelvio, sterrato, sud italia, torino, val chisone |
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2003: Il Colle delle Finestre è un magnifico angolo di mondo, sconosciuto ai più. Vi si giunge lungo una strada militare, snobbata dalle automobili, amata dai biker, indifferente agli escursionisti pedestri. Si presenta circa per metà asfaltata con un bitume che va disfandosi, circa per metà sterrata e fangosa.
2004: Il Colle delle Finestre ospiterà il Giro d’Italia, gli ambientalisti scendono in campo con il coltello tra i denti, ma il manico ce l’hanno in mano i politici, il “”pedalatore”” (doppie virgolette) Ghigo, Presidente della Giunta piemontese, in testa.
2005: Il Colle delle Finestre ospita la penultima tappa di un magnifico Giro d’Italia, riportando agli antichi fasti le strade bianche e l’avventura dello sterrato. Ma è uno sterrato “drogato” e la discesa è stata asflaltata. Alla fine non è contento nessuno, come in tutte le soluzioni all’italiana. Continua…
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buttato dentro il 16 Maggio 2005 |
alle ore 20:04 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie giornalismo, sport, web |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio ciclismo, comunicazione, la gazzetta dello sport, pop-up, pubblicita |
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Oggi, da buon ciclofilo, ho comprato la Gazzetta. In prima pagina, stupore: un pop-up!!!
Un adesivo giallo di non so che sponsor, facile da togliere proprio come un pop-up internettiano, ma fastidioso al punto giusto da essere ricordato.
D’ora in poi comprerò soltanto giornali senza pop-up, già li pago e devono pure coprirmi il testo che voglio leggere?
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