Oggi Luttazzi è sulla “Stampa”, con un pezzo in cui si afferma che “non è mai tornato in televisione, nonostante le numerose offerte ricevute in questi anni“. Bah!
Potete leggerlo sull’edizione cartacea o a questo link.
E’ anche sulla “Repubblica”, che dice le stesse cose e anche che “non è mai tornato in tv, nonostante parecchie offerte“, a questo link.
L’unica a non dire stronzate, è Debora di TVblog a questo link. Putenza del webb.
PS delle ore 18.50: noto ora che anche il Corriere si è accodato, e ha scritto le solite cose a questo link.
I maghi dell’auditel ci stanno plagiando con l’atteggiamento buonista di chi si erge a paladino della morale pubblica. Niente più veline, letterine o vallette scosciate o scollate. Finalmente, una svolta. I bambini non potevano più guardare i quiz nemmeno in fascia protetta, era tutto uno sculettare e un balcone in vista e un metro quadro di pelle scoperta. I grandi, tutti un po’ guardoni, ne giovavano, poi basta. Sarà stato l’11 settembre, un moto di serietà comune, e perlomeno dai pomeriggi tv tette e culi sono andati in soffitta.
Passato qualche tempo, la gente si è scordata del problema. Tutti felici, tranne l’auditel: “Dobbiamo trovare una soluzione“. Facile: sostituire alle vallette le concorrenti.
E non ditemi che sono l’unico ad essersene accorto: negli ultimi mesi i casting dei quiz premiano non i più preparati o i più simpatici, ma le donne più procaci, le ragazze più spogliate e la perfezione di viso e mezzobusto, per far tentare un’impennata dell’auditel.
Senza il cachet delle letterine.
L’inventore del manuale Cencelli della gnocca è stato cacciato.
Ebbene, Giordano lascia la scaletta flessibile, nel senso che è fatta seguendo i numeri del Lotto alle otto e applicandovi un vettore matematica stocastico, lascia i collegamenti con il meteo tempestanti tutti i 20 minuti di giornale, manco fossimo in pieno ciclone tropicale, lascia i servizi di nera strappalacrime di Silvia Vada davanti alla/e villa/e dell’assassino/i, lascia le notizie bomba, complice Giuliacci junior, sul caldo di luglio o sulla neve di gennaio, abbandona i collegamenti minimali da tutte le città dello stivale per sapere se piove o tira vento, le anteprime settembrine dei calendari osé: lascia Studio Aperto, insomma.
Finalmente gli hanno dato un calcio nel sedere. Finalmente hanno capito che spendevano di più in collegamenti satellitari e telefonici per i tg delle 12.25 e delle 18.25 che i cachet per l’intero palinsesto della reteggggiovane di Mediasèt (come dice Mike).
Finalmente si sono accorti che è un incompetente, che lungo una giornata leggera e friendly, perlomeno l’informazione deve avere un tono serio, che non tutto è reality e culetti sculettanti e video di Youtube. Che non si può avere una voce così e fare carriera televisiva. Che alla fine un po’ di nepotismo ci vuole, e che i direttore di telegiornale sono troppo giovani. Finalmente il Cavaliere e la sua famiglia capiscono che il premio Pulitzer non sarebbe mai arrivato al maestro del telegiornalismo italiano.
Mi informano dalla regia che Giordano andrà a dirigere Il Giornale di famiglia. Ritratto. Erano meglio l’Alieno e Lucignolo.
Indro mica si scomoderà a rivoltarsi nella tomba per così poco.
Stavolta Grillo attacca il pettinatissimo Gianni Riotta, reo di aver parlato di alcuni commenti razzisti e negazionisti sul blog di Beppe, associandolo a quei pensieri, non suoi. E, di concerto, di non aver dato eguale spazio al V-Day.
Un’altra volta Beppone la fa fuori dal vasino. Perché attaccare Riotta personalmente, sulla sua direzione al Tg1? Perché non prendere posizione chiaramente contro i commentatori, ma fare del “benaltrismo” tirando fuori mille altri problemi di cui Riotta non parla?
Il Tg1 ha parlato di questo, e lo ha fatto in maniera equilibrata. Ma questo, non conta: basta screditarlo e minimizzare, proprio come farebbe un qualunque politico
La cosa in assoluto più triste che abbia mai visto è la prima mezz’ora di Miss Italia 2007… E meno male che lo facevo solo per vedere Gennyeggiada Giadeggenny…
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