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buttato dentro il 13 Ottobre 2005 |
alle ore 9:13 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie demenza giovanile, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio elettrodomestici, lavatrice, tv |
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Ieri sera ho passato una buona oretta del mio tempo a guardare la lavatrice. L’ho trovata sicuramente più interessante e più distensiva dell’elettrodomestico dominante in casa nostra: la televisione. Nessuna Isola dei famosi, nessun riccone in overdose, nessun terrorista caucasico: solo qualche centrifuga e qualche risciacquo.
Da bambino ricordo che passavo delle ore incollato all’oblò. Ovviamente le ore incollato allo schermo erano di più. Ma era un’attività che rilassava. E poi vedere i propri vestiti girare, rigirare, e rigirare di nuovo era qualcosa di inspiegabile.
Ieri, con la scusa di “vedere come funziona la lavatrice nuova”, ho preso il libretto di istruzioni e ho spalmato il naso contro il vetro come ai vecchi tempi.
Hanno fatto bene a scrivere, come note al termine delle istruzioni di lavaggio, che è “normale non vedere l’acqua all’interno del cestello perché è ad un livello molto basso”. Continua…
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buttato dentro il 3 Ottobre 2005 |
alle ore 10:15 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio er, ray liotta |
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Ieri sera, puntata storica
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buttato dentro il 11 Agosto 2005 |
alle ore 11:03 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio fabio fazio, paolo bonolis |
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Che gioia, che felicità… Adesso manca solo che sparisca anche Bonolis e la tivì inizierà a risorgere…
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buttato dentro il 2 Agosto 2005 |
alle ore 12:50 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio abn amro, antonio fazio, antonveneta, fabio fazio, laetitia casta |
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… tra Antonveneta, intercettazioni, ABN Amro, Senatori, banche, Governatori, cimici, rumors e gossip, qualcuno c’ha capito qualcosa?
E soprattutto, Fazio cosa c’entra?
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buttato dentro il 22 Marzo 2005 |
alle ore 18:51 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, dio, tivì |
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Papa Giovanni Paolo II sul Ghiacciaio del Gigante, Courmayeur, 1986
Uazzz che strano effetto… Il vescovo valdostano della diocesi Ventimiglia-Sanremo con Mara Venier. Come siamo caduti in basso. Il Monsignore, colto dalla sindrome Don Mazzi, è apparso in orario di vespri nel finale della trasmissione regalando al deficiente pubblico domenicale emozioni dei trascorsi papali in Valle d’Aosta. I soggiorni introlens a Les Combes, descritti da uno degli accompagnatori quando il Papa era ancora un ottimo camminatore, oltre che amante della montagna, si sono ridotti a gossip spiccio, con foto inedite di un Karol sorridente in cima al Bianco (“Non in cima, perché la cima è francese” – evidentemente il Monsignore ha dimenticato le diatribe della sua regione e per scelta tonacale è buonista), di un Wojtila con un bimbo, di un Giovanni Paolo II con un berretto rosso molto alpinista.
“La sveglia era, come sempre per il Papa, alle 6. Poi la preghiera, la Messa, l’abbondante colazione e via, in quota. E fino a che non si arrivava alla meta non si pranzava”. A quest’ultima affermazione non ci ha creduto nessuno, tranne Mara Venier: poco male.
A parte qualche strafalcione, dato forse dall’emozione della tivì o meglio dall’emozione del ricordo (anche se un vescovo dovrebbe essere abituato a parlare in pubblico, soprattutto di emozioni e spiritualità…), e a parte qualche “verità ufficiale” che corrispondeva poco con la “verità vera”, un ottimo ricordo, dei bei momenti: nel complesso l’unica pecca, Careggio è passato un po’ troppo come amicone di Wojtila. Persino Domenica In è sembrata per una decina di minuti una trasmissione guardabile.
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buttato dentro il 6 Marzo 2005 |
alle ore 23:16 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie stra-cult, tivì |
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Brio, garbo, ironia. Gorbaciov trattato come Paolo Rossi o Accorsi, Jaruzelski sullo stesso piano di Briatore o Maggiani.
Intervista, per Dio. Intervista. Una cosa sempre più rara che nella televisione unica fanno solo in pochi e pure male. E soprattutto qui, dopo un’intervista non ci si lancia in danze elettorali scatenate o in risottate storiche da varietà. Sto parlando della trasmissione televisiva dell’anno (o degli anni, da quando c’è è “er mejo” sbaragliando i concorrenti), ovvero Che tempo che fa, di Fabio Fazio.
Ebbene, nella rivoluzione arancione di inizio millennio (quelle compiute di Conto Arancio e di Yuschenko in Ucraina, quelle incompiute nella telefonia di Wind e in Valle d’Aosta di Louvin) una trasmissione metereologica con bordi color Olanda è rimasta come unico specchio dei tempi riuscendo a far riflettere, per due ore a settimana spalmate su tre giorni, sul mondo, sulle persone, sulla storia e sull’attualità. L’intervistatore riesce inusualmente a far conoscere, in 20 minuti scarsi, l’interlocutore. E non a farlo conoscere per ciò che ha fatto o per ciò che farà, ma per ciò che è: traspare la personalità, cosa sempre più rara nella civiltà attuale, traspare il carattere. Fazio ci ha stupito, passando da imitatore a calciofilo pentito a miliardario censurato a nuvoletta del meteo a giornalista non ortodosso, pur non dimenticando di essere imitatore e doriano, genovese e milionario (intanto è cambiata la valuta).
Poi c’è Maurizio Milani, che non è bello da vedere ma parla di Moira Orfei e del Lambro e della segretaria della Rai. Lo zampino di quel matto di Galeotti (Fazio riuscirà a riportarlo in video come ai vecchi tempi?) e Michele Serra fa il resto. 9++
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buttato dentro il 4 Marzo 2005 |
alle ore 20:21 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie giornalismo, musica, politica, tivì |
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1) Liberata Giuliana Sgrena. Ucciso dai soldati statunitensi un agente del Sismi che la stava liberando. Bella roba… Il TG1 parla di ferimento e minimizza. Corriere e Repubblica online sanno dell’accaduto da ore, ma la RAI finge di non sentire.
2) Ho guardato allibito il “Question time di San Remo” nella pausa pranzo. Peccato che non ho visto San Remo ieri sera ed era come guardare parlare qualcuno fuori da una vetrina e non sentirlo.
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buttato dentro il 2 Marzo 2005 |
alle ore 12:12 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie musica, tivì |
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Come ogni anno i propositi erano: quest’anno non mi fregano.
Sanremo non lo guardo. Finalmente Mediaset fa controprogrammazione con i contromaroni. Risultato: ottocentesima replica del “Fuggitivo” con Harrison Ford.
TV su Raiuno.
Ormai è tardi, mi sono perso l’inno di Mameli schitarrato. Sarà l’ennesimo festival rivoluzionario, è dai tempi di Fazio che è così. Ma dopo Fazio si è sempre tornati indietro, un Sanremo più arcaico di quelli di Baudo…
Bonolis promette scintille, dopo aver imbambolato le materie grigie di mezza Italia con i suoi ingiuriosi (per l’intelligenza media) pacchi. Ma sul palco dell’Ariston, in cui la scala non manca (sigh), sembra un pesce fuor d’acqua. Parla, parla, parla e ancora parla ed è sempre una parola di troppo. Sarà in serata storta. La Clerici, superinflazionata di Raiuno sia come presenze, sia come abito, non è Laurenti. Le gag tra i due sono da latte alle ginocchia. Quando poi arriva la Felini, da Montevideo come dice la Gialappa’s, cala il gelo. Altro che oca, questa qui è un’oca al quadrato. Sembra straniera anche se è di Lodi, non le si richiede un Q.I. da Bonolis, ma almeno la decenza di non sbraitare in continuazione “Golzi – Marrale – Facchinetti” con un tono di voce da tredicenne malata…
I cantani: Tozzi è Tozzi (sai che innovazione, se inviti lui e Cutugno il festival sarà vecchio per definizione), Paola e Chiara paolaechiareggiano da palco del Festival (quindi un po’ di ritegno è d’obbligo), i Matia Bazar hanno una cantante con la coda più lunga nella storia della musica e la canzone è sempre la stessa, pur essendo più blues il marchio di fabbrica si nota.
Nicola Arigliano (sempre sentito solo di nome) è triste, triste, triste. Ha 82 anni, dunque tutti sono contenti che sia sopravvissuto al Festival. DJ Francesco: no-comment.
Cutugno-Minetti: trottolino amoroso dieci anni prima rifatto quindici anni dopo. Alexia: salvabile. Gigi D’Alessio: vedi DJ. Michael Bublé: siparietto orrendo, se prima Bonolis poteva anche starmi simpatico nel mio vippometro è sceso di unidici punti su dieci. Altro che provincialismo, la sagra della porchetta di Ariccia glie fa ‘n baffo. Perché mai questo giovanotto sovrappeso debba venire al Festival lo sa solo Del Noce. E perché debba rovinarsi la vita cantando questo genere lo sa solo lui.
Le Vibrazioni propongono la settima canzone uguale a se stessa. Sorpresa: quando parla, il cantante non ha la voce odiosa.
Renga ha una buona canzone, per essere Renga. Parte piano, e via via si gonfia. A metà sembra una canzone normale, non di uno che vive con Ambra Angiolini. Poi ricade lentamente nel proprio torpore.
Annuncio della morte di Castagna (potevano aspettare altre due ore… Repubblica mezz’ora prima aveva già le dichiarazione del Pippo nazionale sulla morte del dottor Stranamore). Tributo commosso, qualcosa di buono in tutto il perbenismo in sala c’è. Ovviamente non si alzano tutti in piedi, è snob.
Antonella Ruggiero: per fortuna dopo l’annuncio c’è lei. Canzone nei canoni Ruggiereschi, MatiaBazareschi e Sanremesi, ma almeno non orrenda come le precedenti.
Masini TAC scattano le 23:45, ora prevista di chiusura della serata. Me ne vado a nanna mettendo fine a questa tortura. Mancano ancora 8 cantanti, ritardo nella norma.
Un Festival è davvero orrendo. Non ci trovo per ora niente da salvare, né della musica, né nella conduzione, né nei superospiti (super?)
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buttato dentro il 19 Febbraio 2005 |
alle ore 11:16 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie psico, tivì |
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Immancabilmente, nell’inizio di ogni nuovo anno, giornali, Cucuzzi, rotocalchi e Parodi ci tormentano con 3 finte notizie-luogo comune:
1. Sarà l’anno più caldo del secolo
2. Sarà l’anno dei matrimoni vips più lussuosi
3. Finalmente quest’anno daranno il Nobel a Bono Vox
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buttato dentro il 20 Ottobre 2004 |
alle ore 19:18 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie tivì |
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Normale mattina simil-invernale della TiVì italiana:
Raiuno – Unomattina-> intervista di spalle a signorina che deve celare la propria identità.
Raitre – Cominciamo bene -> intervista di spalle a signora con parrucca e voce contraffatta che deve celare la propria identità.
Canale5 – Tutte le mattine -> intervista di spalle a signore ingrigito che deve celare la propria identità.
2 Riflessioni:
1) La TiVì ormai è tutta la stessa bella merda
2) Ormai i 5 minuti di celebrità non interessano più a nessuno? Credo proprio di no, purtroppo…
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