|
buttato dentro il 16 Settembre 2004 |
alle ore 20:54 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie musica, politica, psico, stra-cult, tivì |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Per riprendere il discorso lasciato a metà nel post precedente, chi meglio di Arthur Fonzarelli potevo scegliere tra i miti di un’epoca (quella sì) irraggiungibile…
Abbordo il tema del mito divenuto tale grazie alla morte. Nessun discorso più squallido è mai stato udito da un essere dotato di un barlume di intelligenza. Kurt da Seattle è morto, è divenuto mito.
Jim da Melbourne e Jimi da Seattle, pure lui (Luciano da Correggio cantava “La forza della banda è nello star lontani / dai posti in cui son stati Brian, Janis, Jim e Jimi” – sto aprendo troppe parentesi) sono morti giovani e sono divenuti miti. Il Pirata Marco è morto giovane, è divenuto mito. Ovviamente si fanno sempre esempi parziali e soltanto a sostegno della propria delirante tesi.
Henry Winkler, il Fonzie di Milwakee, è un mito riconosciuto dell’iconografia anni 60 americana. Eppure è ancora vivo e vegeto. Il successo lo ha lasciato, ha interpretato qualche particina qua e là in film di serie B. È stato produttore esecutivo di Mac Gyver. Scommetto che non lo sapevate…
Eppure il mito c’è, ogni suo passaggio in TiVì riscuote successo e rievoca un’epoca passata. Forse miti di questo tipo non se ne vedranno più. O chissà. Magari i nostri nipoti avranno come mito rappresentativo degli anni 2000 Luke Perry (azz… questo esempio non regge… non lo ricorda già più nessuno adesso…) o lo sconosciuto Costantino (il Taricone post-Taricone… e a proposito, anche il palestrato filo-Dini doveva restare per sempre nell’immaginario collettivo, ma così non è stato).
Un mito nasce e si alimenta in base all’inconscio delle masse. È un fenomeno inspiegabile, o spiegabile solo in parte. È più facile pronosticare che Kerry si prenderà una scoppola da Bush, ovvio segno della malattia della democrazia americana, che prevedere un nuovo mito al posto della Barbie.
Che discorso idiota…
|
buttato dentro il 10 Settembre 2004 |
alle ore 20:44 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie musica, psico, stra-cult, tivì |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Assisto spesso, come spettatore o come lettore, ad accesi dibattiti sulla “questione mito”. Esistono ancora i miti oggi? Ci saranno ancora miti in futuro? Morire giovani serve per aumentare l’aura del mito?
Beh, mi sembrano semplicemente discorsi idioti di una generazione che ormai ha vissuto tutto. O forse no. Non ha vissuto niente: è solo stata sfiorata da un intorno che però non ha lasciato nulla.
Al giorno d’oggi non si provano più sensazioni, non si ha più entusiasmo per nulla. Tutto è a portata di mano, tutto è vicino e facile. Siamo talmente assuefatti da non riuscire a capire nemmeno le minacce che riceviamo dai vari coglionazzi di turno (Bush, Bin Laden, Putin…) talmente viviamo in una realtà ovattata e fuori dal mondo. Fuori da quel mondo che crediamo di dominare.
La musica non sarà mai come una volta, il rock è morto. Lennon, Morrison, Cobain: angeli morti che non avranno eredi, icone immortali ineguagliabili. Che bello sarebbe stato vivere nella Londra mod, nella Seattle del grunge, nella Chicago dei Bulls o nella Woodstock dei fattoni. I Red Hot e gli Oasis non sono più quelli degli esordi. I Simpson non sono più quelli di una volta, CSI e ER andrebbero aboliti perché non sono più originali e si trascinano solo per soldi. Il calcio era meglio quando era senza soldi (e qui ci scordiamo che i soldi mancano adesso, fino a pochi anni fa erano dieci volte tanto…), nessuno ci ridarà le emozioni di Pantani.
Una serie di luoghi comuni terrificanti. La mia opinione è che siamo talmente pieni di stimoli da non saper apprezzare nulla di quello che TiVì, sport, musica e vita ci presentano, appiattendo tutto all’attuale, togliendogli qualsiasi prospettiva con il passato, con il futuro, in un’atmosfera irreale di autodifesa dalle emozioni.
Dovremmo tornare a pensare di più con il cuore. So che mi avrete già preso per romanticone… O forse no, perché siete talmente appiattiti anche voi lettori che non sarete arrivati a leggere fino a questo punto del mio discorso psico-culturale.
Se, invece, avete resistito fino a qui, vi rinvio ad una probabile continuazione di questo discorso nei prossimi giorni. Spero di non aver troppo banalizzato la questione…
|
buttato dentro il 8 Luglio 2004 |
alle ore 12:48 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica, tivì |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Ieri: Giulio Andreotti, ad un noiosissimo galà su RAIUNO, in una delle sue raffiche di battute ironiche e autoironiche, dice che ad un esame di Scienza delle Finanze aveva studiato poco e aveva trovato sui propri passi un assistente puntiglioso. Ne era uscito un misero 18.
Dopo pochi anni Andreotti è diventato Ministro delle Finanze.
Oggi: Ho preso un misero 19 in Scienza delle Finanze. E non ho fatto niente di particolare per farlo (che significa che avrei gradito di più…).
La poltrona a Bruxelles è vicina………………..
|
buttato dentro il 26 Giugno 2004 |
alle ore 11:41 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie musica, sport, stra-cult, tivì |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Lippi nuovo CT della Nazionale. Come possono dire che abbia esperienza?
|
buttato dentro il 9 Giugno 2004 |
alle ore 17:47 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie giornalismo, politica, tivì |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Con questa mia intendo dichiarare che rimpiango ufficialmente il silenzio stampa (non rispettato) sugli ostaggi. TG pieni di contenuti idioti (“come sta il vostro parente?” – “beh, è dimagrito”… Cucuzza gli fa un baffo…) e eterni (più lunghi dell’ultima Striscia la notizia!!).
E come se non bastasse, dopo le interviste strappalacrime, ecco i commenti dei politici (perché li si intervista anche su queste cose… e poi non si vuole che facciano campagna elettorale sfruttando la vicenda?). Il Governo promette a trentadue denti che non sfrutterà la vicenda in campagna elettorale, critica l’opposizione perché l’opposizione critica il Governo e critica i pacifisti perché la diplomazia ha fallito (quest’ultimo punto è realmente idiota, perché in un Paese normale sarebbe un segno di debolezza, non un motivo di vanto). L’opposizione che salta sul carretto del Governo e che non sa come difendersi da quella che è divenuta per il Premier la migliore mossa di una campagna elettorale all’insegna dell’idiozia.
Basta, non ne posso talmente più che non parlerò più di questa odiosa vicenda.
PS: dei rapitori nessuno sa niente. I veri colpevoli sono i pacifisti, evidentemente…
|
buttato dentro il 8 Giugno 2004 |
alle ore 13:05 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie tivì |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Continuano a chiamarla pausa estiva… Pausa da che cosa? Già in inverno il nulla domina i palinsesti della tivù italiana, arriva l’estate e cosa succede? Chiude tutto.
Se ne va il nulla. Per arrivare la replica del nulla.
Poi è una mia personale impressione o quest’anno, avendo così poco da dire già durante la normale programmazione, hanno deciso tutti di chiudere prima?
Persino Costanzo se ne sta lì, triste triste, da solo tutte le mattine contro la settimiladuecentosettantunesima replica di Baywatch e Uno Mattina Estate che fa del gossip il suo cavallo di battaglia.
Il preserale è scomparso, lasciando addirittura posto a Papi!! Ma dove sono i direttori di rete? Il rincoglionimento che loro stessi hanno propinato agli italiani gli si è ritorto contro?
Il post-TG è passato dalla tragedia dei pacchi alla tragedia della replica dei pacchi.
In prima serata: ciclo horror, ciclo amore, ciclo calcio, ciclo fiction orrende.
In seconda serata: ciclo horror 2003, ciclo amore 2003, ciclo calcio.
In terza serata: ciclo horror 2002, ciclo amore 2002.
E riusciamo pure a domandarci da dove nasce la perdita di valori che sta colpendo il nostro Paese!
Preso dalla noia, dalla rabbia, da non so quale altra emozione negativa fosse presente in me, ho cambiato canale. E ancora. E ancora. E ancora. Arrivato su France 2 (eh sì, noi valdostani siamo privilegiati…) ci si accorge che oltralpe la musica è diversa.
Dopo la programmazione invernale, già ottima di suo, in estate parte una serie di programmi minori ma intelligenti, che potrebbero venire sfruttati alla morte durante tutto l’anno, e che servono per far scoprire nuovi format e nuovi volti (non come da noi, dove ci pensano Veline e GF) originali, giovani e spigliati da far poi esplodere durante l’inverno.
Sarà una naturale abbondanza di cervelli francese (ne dubito fortemente). Sarà che di là la gente ha il coraggio di cambiare canale o di spegnere la TV (con la puzza sotto il naso di tutti i francesi non ne dubito). L’unica spiegazione è una lotta intelligente ad accaparrarsi il potenziale telespettatore, che evidentemente non ha ancora il cervello in pappa come da noi e sa scegliere e discriminare tra un quiz sulle parole e un quiz sui pacchi, tra un reality show e un film.
|
buttato dentro il 24 Maggio 2004 |
alle ore 18:54 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie demenza giovanile, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio amici, grande fratello, italia1, la fattoria, leon cino, maria de filippi, martufello, studio aperto |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Chiamarlo telegiornale è un insulto… Per gli altri telegiornali, ovviamente.
Notizie di oggi:
– diete fai da te
– le veline alle prese con la prova costume
– Leon Cino (!?) vincitore di Amici di Filippo De Maria, “la conduttrice più ‘omo che ce sia” (come direbbe Martufello)
– Serena (GF4) ad Amici
– Floriana (GF3) alla Fattoria
– Meteo
Non ci resta che urlare Italia 1!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! uscendo gocciolanti di guano da un letamaio gustandoci un gelato all’ananas a testa in giù…
|
buttato dentro il 19 Aprile 2004 |
alle ore 20:23 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aldo grasso, cartone animato, homer simpson, italia, montgomery burns, simpson, tv, usa |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
I Simpson, come sosteneva anche Aldo Grasso in uno dei suoi pochi interventi che personalmente condivido, sono un programma per adulti cammuffato in Italia da programma per bambini.
Li guardano ufficialmente solo i “grandi” o i ragazzi già più cresciutelli, anche se frotte di bambini, che non possono capire i veri significati di questo laboratorio al contrario dell’americanità vanno in giro ruttando e grattandosi le chiappe per imitare Homer Jay, dimostrano che la pratica è diversa dalla teoria.
E l’ipocrisia va oltre. I programmisti, oltre a sapere che il loro programma è visto anche dai più piccoli, tentano di pararsi il culo cambiando il palinsesto nei periodo vacanzieri…
Così, oltre al danno, la beffa: non si ha la programmazione intelligente come in America (anche se USA e intelligenza in questo periodo fanno a pugni…) e non si ha il coraggio di propinare a tutti lo stesso prodotto nelle stesse condizioni.
Scusate se vi ho annoiato…
|
buttato dentro il 2 Aprile 2004 |
alle ore 17:30 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie musica, stra-cult, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio grande fratello, teenager, total request live, trl |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
Trovo TRL un programma interessantissimo.
Insegna a giovani conduttori a barcamenarsi in un’ora di trasmissione senza contenuti, senza nulla da dire e senza sapere nemmeno la metà di quello che viene fatto loro dire. Una specie di “prova settimanale del Grande Fratello” quotidiana, fatta da gente pagata ancora di più degli altri 14 pirla e che dovrebbe avere passione per ciò che fa.
Considerando inoltre che il nulla dei conduttori è colmato dal nulla musicale dei video votati, il prodotto che ne esce è perfetto per tonnellate di teenager del giorno d’oggi.
|
buttato dentro il 7 Marzo 2004 |
alle ore 19:26 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie domande, musica, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio festival di sanremo, innovazione, sanremo |
se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |
… cos’hanno innovato quest’anno a Sanremo?
Commenti recenti