Non sono calciofilo, tifavo pacatamente Milan quando seguivo il calcio come tutti gli italiani medi, e sinceramente del campionato al via non me ne può fregar di meno.
C’è da dire però che torna “90° minuto”, che era l’unico appuntamento degno in cui i gol erano presentati e non urlati, le partite commentate e non sbrodolanti di retorica. Meno male.
«Viviamo con i cinghiali davanti al cancello», titola oggi La Stampa, segnalando la disperazione di numerosi agricoltori per i raccolti distrutti dai simpatici ungulati.
Giunge la risposta degli animalisti: «Basta che, quando suonano, non aprite»
Rido. Rido ogni giorno, ogni volta che vedo un telegiornale. Quindi anche più di una volta al giorno. C’è sempre Capezzone, che fa la morale come portavoce di Forza Italia. Forza Italia? Il partito che si pone come erede DC? Moderato, cattolico laico, difensore della Chiesa e del pubblico pudore. Capezzone, il radicale che faceva battaglie contro la legge sull’inseminazione artificiale, contro la Chiesa, contro la morale sessuale bigotta, contro mille cose che il suo attuale partito appoggia.
Ciò che mi fa ridere è che un Rutelli qualunque a sinistra (era radicale, poi clericale, poi boh) non sia credibile e tutti gli facciano notare la faccia di tolla, a destra e a sinistra. E che un Pannella nelle liste del PD “mina il dialogo”, secondo i berluscones. Un Capezzone qualunque (era radicale, poi clericale, poi boh) sia invece credibile e che nessuno, soprattutto a sinistra, abbia mai iniziato a metterne in dubbio alcunché. Un pannelliano è per sempre.
Nel falso ottimismo che insegue la nostra vita, dobbiamo saper fare ridere. In una società in cui l’ironia è assente, il sorriso raro ma la risata grassa è da celare perché cafona, se non fai almeno sorridere gli amici il sabato sera non sei nessuno. Quando il talento manca, ci si arrangia come si può. Quando poi si è incattiviti dall’insuccesso dovuto alla mancanza di talento, l’arrangiarsi diventa continuo. Walter Fontana non ha di questi problemi, ma i suoi personaggi tristi sì: sono piombati nel mondo della comicità quando ormai tutto è comico e niente lo è. Non fanno ridere, ma non se ne preoccupano: la strada segue un percorso che dà le spalle alla celebrità, ma la speranza di sfondare c’è sempre, non si sa bene in quale ambito, basta differenziare le attività. Un libro piacevole, che fila via in fretta per facilità di scrittura e leggerezza, ma nulla più: vittima della sua stessa trama, che narra di risate strappate in un mondo in cui far ridere è un obbligo, è una storia che non fa ridere di comici che non fanno ridere. Qualche riferimento satirico, le solite tonnellate di equivoci; in qualche passaggio fa riflettere sulla risata, più che far ridere.
Si può dire che Fontana è vittima di Carcarlo Pravettoni. Senza il bagliore di successo mainstream i suoi comici sarebbero meno tristi. Senza il bagliore di “Mai dire…”, Fontana sarebbe una bella scoperta. Continua…
Berlusconi si dissocia dalla manifestazione dipietrista dell’8 luglio. Dicendo che solo lui è l’immagine dell’Italia.
E che bell’immagine…
«Il premier italiano Silvio Berlusconi è stato uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio. Principalmente un uomo d’affari con massicce proprietà e grande influenza nei media internazionali. Berlusconi era considerato da molti un dilettante in politica che ha conquistato la sua importante carica solo grazie alla sua notevole influenza sui media nazionali finché non ha perso il posto nel 2006. Odiato da molti ma rispettato da tutti almeno per la sua ‘bella figura’ e la pura forza della sua volontà, Berlusconi ha trasformato il suo senso degli affari e la sua influenza in un impero personale che ha prodotto il governo italiano di più lunga durata assoluta e la sua posizione di persona più ricca del paese. Da ragazzo guadagnava i soldi organizzando spettacoli di marionette per cui faceva pagare il biglietto di ingresso, mentre studiava legge a Milano si era messo a vendere aspirapolvere, a lavorare come cantante sulle navi da crociera, a fare ritratti fotografici e i compiti degli altri studenti in cambio di soldi». (Biografia tratta dal fascicolo ufficiale del G8 di Hokkaido)
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