(Senza titolo bis)
| buttato dentro il 19 Gennaio 2009 | alle ore 13:21 | da Alessandro Mano | nelle categorie politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio barack obama, benito mussolini, fascismo, gianni vattimo, guerra, hamas, ismail haniyeh, israele, libero, magdi allam, medio oriente, onu, palestina, terrorismo, usa | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |E, ovviamente, Hamas esulta. Israele, con la coda fra le gambe, si ritira prima che Barack Obama possa reagire, e Hamas grida vittoria. Il movimento terroristico palestinese dichiara raggiante, per bocca del suo leader Ismail Haniyeh, di aver perso “appena 48” attivisti del suo movimento nei bombardamenti. I poveri palestinesi innocenti, oltre 1100, morti dall’inizio del conflitto, non contano nulla. I 5000 feriti sono un corollario. La carestia, i miliardi di dollari di danni, un Paese in ginocchio, un milione e mezzo di persone nel terrore, senz’acqua, senza cibo… non esistono.
Hamas però ha aumentato il proprio consenso, e infiammato ancor di più le folle. Proprio grazie all’ostinazione di Israele, che reagisce al solletico di Hamas (oggi Vattimo, fazioso quanto si vuole, dice in una lettera alla Stampa che i missili qassam palestinesi sono “poco più che petardi) con il fosforo bianco, il movimento palestinese è ancora più forte, e Fatah, oltre ad aver perso qualche suo aderente nelle ritorsioni di Hamas durante questi giorni di caos, esce con le ossa a pezzi. Hamas è più forte grazie alla sua retorica totalitaria, che ricorda molto il “vincere, e vinceremo” di un tale pelato che ha governato l’Italia per circa vent’anni, per l’ostinazione nel fare di ogni guerra un successo e di ogni morto un martire: è ormai un meccanismo consolidato, che le bombe rafforzano. Continua…
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