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buttato dentro il 9 Febbraio 2009 |
alle ore 20:53 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio australia, cattolicesimo, chiesa, eluana englaro, gaza, iraq, israele, maurizio sacconi, renato schifani |
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Eluana Englaro è morta, diciassette anni fa. Oggi il Senato le ha tributato un minuto di raccoglimento, Schifani era “scosso”, Sacconi l’ha sparata grossa: “Il suo sacrificio non sia vano“. Cosa!?!
Il Papa cosa tirerà fuori?
Ma hanno perso tutti il cervello?
In Australia, 200 morti per gli incendi. Qualche morto sulle Alpi per le valanghe. 1000 morti sul lavoro ogni anno in Italia. Migliaia di immigrati che affondano sui loro barconi. Un migliaio di morti a Gaza, un milioncino in Iraq. E’ proprio vero che le lacrime si versano solo per chi finisce in prima pagina sul giornale. Lacrime di coccodrillo, lacrime a senso unico.
E domani, tutti a ciarlare di nuovo di etica, di Chiesa, di vita, di eutanasia.
La gente può tranquillamente continuare a morire, ma mi raccomando, senza passare dal coma. Continua…
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buttato dentro il 5 Agosto 2008 |
alle ore 12:53 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio chiesa, daniele capezzone, democrazia cristiana, forza italia, francesco rutelli, marco pannella, partito democratico, pudore, radicali |
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Rido. Rido ogni giorno, ogni volta che vedo un telegiornale. Quindi anche più di una volta al giorno. C’è sempre Capezzone, che fa la morale come portavoce di Forza Italia. Forza Italia? Il partito che si pone come erede DC? Moderato, cattolico laico, difensore della Chiesa e del pubblico pudore. Capezzone, il radicale che faceva battaglie contro la legge sull’inseminazione artificiale, contro la Chiesa, contro la morale sessuale bigotta, contro mille cose che il suo attuale partito appoggia.
Ciò che mi fa ridere è che un Rutelli qualunque a sinistra (era radicale, poi clericale, poi boh) non sia credibile e tutti gli facciano notare la faccia di tolla, a destra e a sinistra. E che un Pannella nelle liste del PD “mina il dialogo”, secondo i berluscones. Un Capezzone qualunque (era radicale, poi clericale, poi boh) sia invece credibile e che nessuno, soprattutto a sinistra, abbia mai iniziato a metterne in dubbio alcunché. Un pannelliano è per sempre.
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buttato dentro il 22 Giugno 2008 |
alle ore 12:53 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio angelus, chiesa, chissenefrega, comunione, joseph ratzinger, papa, silvio berlusconi, tv |
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Oggi mi ha lasciato senza parole il fatto che il Papa in persona abbia dato retta al religioso Silvio Berlusconi, divorziato che aveva chiesto di ricevere la comunione (e non aveva dato del “sovversivo” a Benedetto XVI soltanto per non scatenare l’ennesima crisi internazionale). Ebbene, il Papa ha risposto dalla sua finestra, durante l’Angelus, come se il problema fosse di primaria importanza, e come se a portare la richiesta non sia un singolo, ma un’intera categoria sociale.
Il Papa avrebbe potuto rispondere “Chissenefrega, signor Berlusconi, se Lei non può fare la Comunione: è un principio generale e Santa Romana Chiesa non fa leggi ad personam”. Un Papa non ha mai detto “chissenefrega”, ma poteva evitare la risposta in diretta tv.
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buttato dentro il 29 Gennaio 2008 |
alle ore 10:28 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, cultura, politica, recensioni, satira |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio andy warhol, angelo bettoni, aosta, arte, artigianato, atelier des metiers, calabria, carlo gadin, chiesa, clive lewis, colore, dario berlier, euro 0, fiera di sant'orso, franco crestani, franco pinet, giovanni thoux, harry potter, joanne rowling, la storia infinita, le cronache di narnia, legge, legge cirami, legittimo sospetto, leonardo la torre, libri da non leggere, matteo crestani, michael ende, piazza chanoux, qualita, roy lichtenstein, scultura, senatori a vita, silvio berlusconi, tradizione, una storia italiana |
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Riprende la rubrica “Libri da non leggere”. Dopo i molti consigli letterari del passato, un volume che mi ha lasciato basito.
Volendo leggere un testo con un fondamento storico più autorevole, consiglio “Le cronache di Narnia” di Clive S. Lewis, o “Harry Potter” di Joanne K. Rowling. Volendo un libro con maggiore autorevolezza scientifica, “La storia infinita” di Michael Ende, o “Una storia italiana” di Silvio Berlusconi. Volendo un testo di legge più facilmente interpretabile, la “legge Cirami” sul legittimo sospetto o l’articolo 59 della Costituzione, che regolamenta il numero dei Senatori a vita.
Al di là della satira di bassa lega qui sopra, non ho la competenza in materia per mettermi a discutere di cosa sia “tradizione” o cosa non lo sia: ma osservando la legge, si capisce che non hanno le idee chiare nemmeno in assessorato. L’artigianato valdostano è in una fase cruciale del proprio sviluppo: la fiera di Sant’Orso invade ormai tutta Aosta, l’atelier des métiers occupa l’intera piazza Chanoux senza che vi siano possibilità di ampliarlo. Gli appuntamenti sparsi sul territorio regionale tutto l’anno sono molti, e spesso lasciano a desiderare proprio nell’aspetto qualitativo. Quindi bisogna scremare, trovare dei criteri qualitativi e quantitativi per non fermare la crescita del settore, ma per fargli fare un salto di qualità.
In generale, le migliori soluzioni sono quelle che valorizzano, non quelle che stroncano: posso vendere una camicia che vale 50 euro a 100, ma non lo farò dicendo che “da settembre a dicembre aumento il prezzo del 100%“, dirò che da gennaio in poi “ci sono i saldi, del 50%“. Se anziché spaccarsi la testa (e spaccare i maroni) alla gente decidendo cosa è “tradizione” e cosa non lo è, si fosse deciso di “premiare” chi segue la tradizione, attribuendo un marchio di qualità alle produzioni più autorevoli, e “premiare” chi fa arte, anziché declassare ed emarginare, tutto sarebbe suonato bene, come succede sempre.
E poi, diciamocelo, cos’è la tradizione? E’ tradizione la scultura, che fino a 60-70 anni fa non esisteva in fiera? Non è tradizione la colorazione del legno solo perché fino a 25 anni fa nessuno lo faceva, al di fuori delle chiese? Una abitudine diventa tradizione quando è meritevole di esserlo: la festa della comunità calabrese di Aosta è tutt’altro che una tradizione storica, ma è comunque meritevole di tutela, e i politici vi si impegnano in prima persona (per tornaconto o per buon cuore, la scelta è lasciata ai lettori). Continua…
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buttato dentro il 14 Gennaio 2008 |
alle ore 20:09 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, cattolicesimo, chiesa, cremazione, la stampa, lettere, parroco, religione |
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I nuovi sviluppi della questione (qui i numeri 01 e 02) parlano di una lettera sulla “Stampa” a difesa del parroco. E un lungo scritto dello stesso parroco a sua difesa, in cui si capisce che non ha rimorsi (meglio per lui), che lo rifarebbe, che ha molti dubbi sulla cremazione (e di conseguenza sulla “Chiesa moderna”). L’interrogativo che si pone è interessante. Lo banalizzo e lo semplifico, cercando di serbarne il succo: dopo che ho bruciato mio zio, lo tengo in casa. La zia che con me non va d’accordo, non può venire a rendergli omaggio. Nemmeno mia suocera. Nemmeno quel collega timido e riservato, temerebbe di disturbarmi. Eppoi: quando io morirò, che vivo solo e non ho parenti, le ceneri dello zio, dove le metto? Che ne faccio?
Bella questione, al di là della religione…
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buttato dentro il 9 Gennaio 2008 |
alle ore 18:06 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, cattolicesimo, chiesa, cremazione, parroco |
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Oggi, sulla sezione regionale della Stampa, c’è una lettera dai toni molto accesi sulla questione funerale mancato. Se ieri il pensiero, come ho detto, correva ai famigliari, oggi mi ronza in testa quest’altra domanda: come si sentirà il prete, che per una disposizione dettata dai suoi superiori, ha preso questa decisione sicuramente sofferta, per poi in poche ore essere scaricato da tutti, deriso, accomunato ai preti pedofili (nella suddetta lettera) e a tutti i mali della Chiesa messi assieme?
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buttato dentro il 8 Gennaio 2008 |
alle ore 19:43 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, cattolicesimo, chiesa, cremazione, parroco |
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Nei giorni scorsi, è finito su tutti i quotidiani il caso del mio parroco che ha rifiutato di celebrare il funerale al padre di un mio conoscente.
Ho pensato durante questi tre giorni se scriverne o no, e adesso lo faccio: non per polemica, non per esprimere sconcerto. Semplicemente, perché mi ronza in testa una domanda: come si sentirà la vedova dopo che è stato rifiutato il funerale a suo marito da un prete, un altro prete lo ha celebrato comunque e poi la curia ha semplicemente comunicato che si stava scherzando, e che è stato tutto semplicemente un’incomprensione?
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buttato dentro il 9 Gennaio 2006 |
alle ore 14:37 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio antonio fazio, camillo ruini, cattolicesimo, chiesa, comunismo, eugenio scalfari, fabio fazio |
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Eugenio Scalfari, da Fazio (Fabio, non Antonio) ha parlato di “questione morale”. Da un “komunista kome lui” (cit. Berlusconi), non ci si poteva aspettare argomento più scontato.
Furbescamente, il “maledetto komunista” (autore citato), ha tirato in ballo la Chiesa cattolica e i politici cattolici. Perché mai il Papa o il fido Ruini (che per mettere il naso nelle cose degli altri è bravissimo, ma solo quando gli fa comodo) non si sono espressi sullo scandalo finanziario degli ultimi mesi? Perché il Papa si è limitato a non rivolgere parola al caro Fazio (Antonio, non Fabio) quando da “buon” cattolico, è andato in San Pietro poche ore dopo le dimissioni? Perché i partiti di “Centro” non hanno combattuto anch’essi una battaglia morale prendendo le distanze da chi si professava cattolico praticante, con una mano prendeva dalle banche e con l’altra metteva i soldini nella colletta domenicale?
Scalfari ha così parlato di “cattolici non cristiani”, facendo riferimento a tutti i democristiani, ai mafiosi, ai banchieri corrotti che si professano buoni cattolici e quando Ruini non li vede fanno le peggiori cose. Continua…
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buttato dentro il 24 Dicembre 2005 |
alle ore 20:53 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica, psico, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio camillo ruini, charlie chaplin, chiesa, cina, daria bignardi, europa, italia1, mario borghezio, tempi moderni |
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Ricordate il programma con cui Daria “Big”nardi ha esordito su Italia1 qualche anno fa (8? 10?). Quello che raccattava dalla strada mentecatti e ciarlatani, trans e tatuati a manetta, suore buddiste e preti gay? Ma sì, non potete sbagliare… Quello che fotografava alla perfezione una parte dei tempi moderni, facendo storcere il naso ai buonisti e ai perbenisti. Anche a causa del titolo, ripreso da un capolavoro di Charlie Chaplin. Un programma per certi versi generazionale.
Ebbene, quel programma non aveva capito niente.
I tempi moderni non erano squatter, prostitute e pazzoidi.
I tempi moderni sono delirio puro, altro che trasgressione…
Ignoranti che protestano contro il progresso, tirando in ballo pargoli e anziani.
Ministri che non sanno rispondere altrimenti che con le botte.
Ministri canterini, presidenti monopolisti anti par condicio…
Europa allargata a est, ospedali allargati a est (evidentemente la mania della Cina dilaga anche tra i politici aostani).
Insultatori insultati, insultatori malmenati, malmenati insultati, Borghezio insultato insultatore malmenato (la solita mania di grandezza…) Continua…
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