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buttato dentro il 9 Giugno 2008 |
alle ore 19:13 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie economia, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio america, big mac, carne, cibo, mcdonald's, panino, pomodoro |
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McDonald’s ha tolto i pomodori dai panini. Eppure sembravano la cosa più sana dell’ambaradan, pur se mimetizzati e quasi resi inutili in mezzo a strati su strati di pane spugna, carne di cane e salse varie che, se uno stesse a casa, non mangerebbe tutte manco in un anno intero di patatine e fritti misti e di grigliate.
La cosa più triste è che, approfondendo, si viene a sapere che il problema non è McDonald’s (e già lì, sembra impossibile), ma sono i pomodori: quelli di grosse dimensioni, in America, porterebbero con sé la salmonella, o almeno c’è questo rischio. Non quelli piccoli, ciliegini o vesuviani (per una volta, niente diossina), ma quelli grossi e succosi, mangiati crudi. Quei bei pomodori che, magari in Montana mangiano tranquilli, senza conoscere nemmeno il Mac, e che in realtà il Mac, regno del male e delle calorie, si cautela di togliere, di far stare fermi un turno.
Un blogger capace di parallelismi politici, filosofici e culturali, su questa faccenda, scriverebbe un sacco di cose intelligenti. Parlando di integrazione razziale, di rifiuti napoletani, di Alitalia o di intercettazioni.
Io no, io uso l’intelligenza per cose vere.
Nell’immagine, l’inventore del Big Mac, con tanto di Big Mac celebrativo gigante
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buttato dentro il 14 Dicembre 2007 |
alle ore 21:29 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie demenza giovanile |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio denti, mcdonald's, pubblicita |
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“I tuoi denti sono vivi, e devono essere nutriti tutti i giorni“.
“Da McDonald’s torna il 280 grammi, da oggi anche con gustosa salsa al pepe“.
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buttato dentro il 19 Settembre 2007 |
alle ore 14:14 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, psico, storie di vita vissuta |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, bmw, coca cola, hamburger, incidente, mcdonald's, mcdrive, ronald mcdonald |
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L’altra sera ero al McDrive, il take away automobilistico di McDonald’s, a metà tra un “Drive in” della ciccia e un pit-stop dello stomaco.
La coda per hamburger e patatine e cocacola annacquata era lunga: complice l’ora tarda, il buio ormai tagliente e la mia mente stramba, attorniato sulla mia Punto da una Bmw (davanti) e da una Bmw (dietro), mi è venuto da pensare a come ci si comporta in caso di incidente al McDrive. Niente di eccezionale, anche solo un mini tamponamento, una graffiatina alla carrozzeria. Tantopiù che la rampa di accesso al McDonald’s di Aosta (sì, il Mac di Aosta, non uno dei Mac di Aosta… ce n’è solo uno in tutta la Valle) è stretta, d’acciaio, tortuosa e, a vederla, instabile.
Ho immaginato scene di delirio nel compilare la constatazione amichevole, tra una sgranocchiata ad una patatina o ad un McNugget, che sennò si freddano. Ho immaginato le carte (assorbenti) bollate in caso di colpa o negligenza del signor Ronald McDonald, lui e la sua schiera di avvocati con le scarpe di dieci numeri in più.
Poi ho pensato che nulla di tutto questo sarebbe reale: il McDonald’s è un mondo immaginario, dove tutti si resta piccini (anche io che quasi non mangio carne e vivo di cibi sani cedo al fascino delle schifezzuole d’oltreoceano), dove tutto è bontà, perfezione e puntualità, dove gli incidenti non sono immaginabili.
E soprattutto si è su suolo privato, dove il codice della strada non vige…
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