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buttato dentro il 25 Marzo 2008 |
alle ore 20:06 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, giornalismo, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio cattolicesimo, islam, magdi allam, moderati, papa, populismo, roberto calderoli, silvio berlusconi, umberto bossi, vaticano |
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«Ora sono cattolico, perché non esiste un islam moderato».
«Non si può parlare di islam moderato ma piuttosto di musulmani moderati, poiché il dialogo è possibile solo con chi, in partenza, aderisce ai valori assoluti. Primo fra tutti la sacralità della vita. E’ il principio fondamentale: ma la vita è oltraggiata e villipesa al punto che, per alcuni, come i terroristi suicidi, la massima spiritualità cui ambire è la morte».
Ho sempre pensato che Magdi Allam fosse in malafede. Per cui, ogni critica su di lui mi è impossibile, sono prevenuto. E’ inutile che dica che trovo di cattivo gusto l’ostentazione della fede, trovo ripugnante che il Papa si presti per questi teatrini, trovo controproducente che un neo-cattolico convertito spari a zero sulla sua religione precedente.
Non mi spingo troppo oltre: trovo però sporco e indecente che una persona che si spaccia come “intellettuale” possa dire tante cose false in così poche righe. Tanto qualunquismo, odio, doppiogiochismo. Quelle parole le può dire un Bossi, un Berlusconi, un Calderoli: populismo come materia prima per la disinformazione, che alimenta odio e rancore. Ben poco cattolico, come atteggiamento. Ma se le stesse cose le dice un egiziano, un islamico, un arabo, beh… è triste. Vergognoso.
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buttato dentro il 28 Novembre 2007 |
alle ore 13:53 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie domande, web |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alta savoia, bionda, birra, blues del mandriano, cacca, cesare cadeo, chiavi di ricerca, cogne, dentiera, guardoni, luciano pavarotti, partito democratico, politichese, populismo, raffaele sollecito, ragazze scollate, ris, tette, trenino cogne, valle d'aosta, vittoria puccini, walter veltroni |
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Giungono da queste parti alcune categorie di persone:
il voyeur cerca “cesare cadeo e bionda i raccomandati” o “video ragazze troppo scollate“, “guardoni sulla neve foto“, “vittoria puccini tette” e l’abbastanza preoccupante “sex manomano“.
I buontemponi cercano “canzone blues del mandriano“, “pavarotti aveva la dentiera?” o “una birra è per sempre“, o il più impegnato “giornali quotidiani alta savoia“.
I valdostani giungono qui cercando “trenino cogne infinita“, ricerca che è tutto un programma, oppure “paesino sperduto valle d’aosta“.
I cercatori di news distratti, che nell’ultimo mese sono una quindicina, cercano “raffaele solletico“.
I Ris cercano “come si fa rilievi fotodattiloscopici“.
Walter Veltroni, preoccupato, cerca “i partiti che formano il pd“, si augura di “spalmare politichese” e digita il programmatico “condannare il populismo“.
E, per finire alla grande, ben cinque utenti cercano (e trovano) tanta “cacca“.
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buttato dentro il 11 Settembre 2006 |
alle ore 11:29 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, turismo |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio autonomia, luciano caveri, populismo, regione, stampa, turismo, valle d'aosta |
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Per le Istituzioni, una soddisfazione. E hanno ben donde di pensarlo, se istituire una festa “istituzionale” e al tempo stesso populista era il loro obiettivo.
Per i media locali, un successo. Ma loro non fanno testo, da anni devono dire ciò che le Istituzioni vogliono. Non possono dire che metà platea era vuota e buona parte della popolazione non sapeva nemmeno che la festa esistesse…
La gente, appunto: il popolo, la Nazione valdostana, tanto invocata dal Presidente Caveri, non ha sentito la festa. Certo si potrà sostenere che un’iniziativa alla prima edizione patisce sempre problemi di carburazione. Purtroppo però il problema di fondo è un altro. Una festa è per definizione un giorno diverso, un giorno speciale. E dopo un’estate di bagordi, sagre culinarie e feste di paese sparse su tutto il territorio e con un copione sempre uguale, nessuno ha avuto voglia di andare a vedere per l’ennesima volta il gruppo folkloristico locale, non ha sentito la necessità di mangiare e bere le specialità locali, non ha voluto festeggiare una volta ancora, perdipiù qualcosa che non sente proprio.
Se la festa era necessaria (e qui avrei serissimi dubbi…), la si poteva e la si doveva pensare in modo diverso. È inutile riempirsi la bocca con la parola “turismo” se poi ai turisti, che nessuno ha visto, si offrono sempre le medesime attrattive. È deleterio pensare che i valdostani vogliano sempre “riempirsi il muso” e che un ennesimo “palchetto” con annesso raduno di coscritti sia un’attrattiva di cui andare fieri. È ipocrita lamentarsi un giorno della mancanza di fondi e poi sperperarli in iniziative anacronistiche. Continua…
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