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buttato dentro il 2 Febbraio 2008 |
alle ore 21:27 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie notizia del giorno, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio destra, inciucio, silvio berlusconi, sinistra |
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“Esplode lo scontro tra destra e sinistra“. Pericolo pastrocchi scampato, Silvio tornerà al governo. Per l’ultima volta, si spera…
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buttato dentro il 29 Gennaio 2008 |
alle ore 10:28 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, cultura, politica, recensioni, satira |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio andy warhol, angelo bettoni, aosta, arte, artigianato, atelier des metiers, calabria, carlo gadin, chiesa, clive lewis, colore, dario berlier, euro 0, fiera di sant'orso, franco crestani, franco pinet, giovanni thoux, harry potter, joanne rowling, la storia infinita, le cronache di narnia, legge, legge cirami, legittimo sospetto, leonardo la torre, libri da non leggere, matteo crestani, michael ende, piazza chanoux, qualita, roy lichtenstein, scultura, senatori a vita, silvio berlusconi, tradizione, una storia italiana |
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Riprende la rubrica “Libri da non leggere”. Dopo i molti consigli letterari del passato, un volume che mi ha lasciato basito.
Volendo leggere un testo con un fondamento storico più autorevole, consiglio “Le cronache di Narnia” di Clive S. Lewis, o “Harry Potter” di Joanne K. Rowling. Volendo un libro con maggiore autorevolezza scientifica, “La storia infinita” di Michael Ende, o “Una storia italiana” di Silvio Berlusconi. Volendo un testo di legge più facilmente interpretabile, la “legge Cirami” sul legittimo sospetto o l’articolo 59 della Costituzione, che regolamenta il numero dei Senatori a vita.
Al di là della satira di bassa lega qui sopra, non ho la competenza in materia per mettermi a discutere di cosa sia “tradizione” o cosa non lo sia: ma osservando la legge, si capisce che non hanno le idee chiare nemmeno in assessorato. L’artigianato valdostano è in una fase cruciale del proprio sviluppo: la fiera di Sant’Orso invade ormai tutta Aosta, l’atelier des métiers occupa l’intera piazza Chanoux senza che vi siano possibilità di ampliarlo. Gli appuntamenti sparsi sul territorio regionale tutto l’anno sono molti, e spesso lasciano a desiderare proprio nell’aspetto qualitativo. Quindi bisogna scremare, trovare dei criteri qualitativi e quantitativi per non fermare la crescita del settore, ma per fargli fare un salto di qualità.
In generale, le migliori soluzioni sono quelle che valorizzano, non quelle che stroncano: posso vendere una camicia che vale 50 euro a 100, ma non lo farò dicendo che “da settembre a dicembre aumento il prezzo del 100%“, dirò che da gennaio in poi “ci sono i saldi, del 50%“. Se anziché spaccarsi la testa (e spaccare i maroni) alla gente decidendo cosa è “tradizione” e cosa non lo è, si fosse deciso di “premiare” chi segue la tradizione, attribuendo un marchio di qualità alle produzioni più autorevoli, e “premiare” chi fa arte, anziché declassare ed emarginare, tutto sarebbe suonato bene, come succede sempre.
E poi, diciamocelo, cos’è la tradizione? E’ tradizione la scultura, che fino a 60-70 anni fa non esisteva in fiera? Non è tradizione la colorazione del legno solo perché fino a 25 anni fa nessuno lo faceva, al di fuori delle chiese? Una abitudine diventa tradizione quando è meritevole di esserlo: la festa della comunità calabrese di Aosta è tutt’altro che una tradizione storica, ma è comunque meritevole di tutela, e i politici vi si impegnano in prima persona (per tornaconto o per buon cuore, la scelta è lasciata ai lettori). Continua…
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buttato dentro il 23 Gennaio 2008 |
alle ore 15:02 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio clemente mastella, famiglia, silvio berlusconi |
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Berlusconi abbraccia Mastella. Ma lui preferisce la famiglia tradizionale.
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buttato dentro il 22 Dicembre 2007 |
alle ore 19:00 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alleanza nazionale, gianni riotta, mario landolfi, silvio berlusconi, tg1 |
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Il pacato e moderato Landolfi (AN) ha dichiarato di essere sdegnato: «Il Tg1 ha mandato “in parlato” le intercettazioni di Silviuccio».
Riotta ha replicato: «La versione fatta a rutti faceva più ridere, ma siamo pur sempre il Tg1…»
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buttato dentro il 15 Dicembre 2007 |
alle ore 20:06 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie notizia del giorno, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio comunismo, magistratura, silvio berlusconi |
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«Stavo per comprarmi 10 senatori, ma la magistratura rossa me lo ha impedito». Silvio, l’oppresso
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buttato dentro il 12 Dicembre 2007 |
alle ore 14:53 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio linguaggio, magistratura, silvio berlusconi |
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Silvio Berlusconi: «Nessuna indagine contro di me». Ovvio, nessun magistrato indaga contro qualcuno…
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buttato dentro il 8 Dicembre 2007 |
alle ore 20:32 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie cultura, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio abu ghraib, aldo grasso, daniele luttazzi, giuliano ferrara, joseph ratzinger, la 7, la repubblica, otto e mezzo, papa, satira, silvio berlusconi, tvblog |
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Riporto soltanto un pensiero, di tale “alesferri” su TvBlog, che condivido in pieno: «Non mi pare sia stato colto il punto nodale della satira di Luttazzi: gli abusi dei soldati americani sui prigionieri iracheni, quegli abusi commessi nel contesto di una guerra abusiva e pretestuosa, avallata anche da Berlusconi e in maniera ossessiva e pervicace difesa da Ferrara. Come consolarsi pensando a delle persone che nella realtà, all’interno di un intervento bellico nato sulle menzogne e perpetrato a fini di parte, hanno persino subito umiliazioni di defecazione e urinazione coatta sui loro corpi? Pensando ad una scena surreale dove il protagonista passivo di tale violenza diventi il giornalista che più ha difeso quella guerra, e i suoi aggressori diventino quegli stessi personaggi politici che quella guerra hanno voluto con il suo convinto plauso. E’ chiaramente una paradosso che usa tinte forti, ma quelle stesse tinte forti di una verità fatta di accadimenti realmente svoltisi, spesso insabbiata o facilmente dimenticata, la quale egli invece vuole riportare sotto luce critica. La battuta può essere giudicata da alcuni stilisticamente volgare (a mio avviso non lo è in quanto non è la scena che egli evoca non è volgare gratuitamente, in quanto non è fine a se stessa), ma è comunque lapalissiano che non sia offensiva verso Ferrara, in quanto genialmente ideata come feroce critica verso le sue idee, non verso la sua persona. In questa vicenda della cancellazione di Luttazzi la battuta su Ferrara mi sembra evidentemente un pretesto, anche per la modalità tempistica con cui è avvenuta. La puntata era stata registrata, ma è cmq andata in onda (due volte, ndr). Questa decisione è arrivata dopo molto tempo rispetto alla trasmissione della puntata sulla guerra, guarda caso alla vigilia di una nuova puntata dedicata all’enciclica del Papa, probabilmente questo sì un tema scottante passabile persino di censura preventiva. Vergognoso anche la censura del Tg La7, grave alla stessa stregua di questa ennesima cancellazione del pensiero libero e di una satira intellettualmente raffinata, anche, ma non solo, in virtù di volgarità mai utlizzata in maniera scontata o deconstetualizzata».
Non si spiega invece La7: “la libertà assoluta comporta un grande senso di responsabilità“. Se io sono libero di fare ciò che voglio, non ho responsabilità. Altrimenti, decidetelo prima…
Tra le persone che evidentemente hanno un concetto di “libertà assoluta” limitato, è comunque pregevole la posizione di Aldo Grasso, depurandola dai presunti insulti a Ferrara.
Aggiornamento 10 dicembre: Ferrara scrive alla Repubblica riconoscendo la battuta (forte e di cattivo gusto) di Luttazzi come satira, e invitando Luttazzi a “Otto e mezzo”.
Nell’immagine, Giuliano Ferrara che si butta in una vasca da bagno adatta alle sue dimensioni, in attesa di un trattamento “alla Abu Ghraib”.
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buttato dentro il 7 Dicembre 2007 |
alle ore 12:21 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio bettino craxi, silvio berlusconi |
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Sapete, quei libri che i librai vendono ai genitori dei ragazzi delle medie, disperati perché il figlio prende “quasi sufficiente” al tema in classe. Quei libri lì, pieni di tracce già confezionate, solo da modificare un po’.
«Caro Xyz, grazie di cuore per quello che hai fatto.
So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità.
Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio.
Ancora grazie, dal profondo del cuore.
Con amicizia, tuo Abc».
Silviuccio ci ha aggiunto, a fantasia e senza sbilanciarsi troppo, il pezzo sui “titoli tv prima della ripresa della messa in onda”, non più abusiva, dei suoi canali. E l’ha mandata all’amicicio Bettinuccio.
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buttato dentro il 4 Novembre 2007 |
alle ore 12:32 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie cultura, stra-cult, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio daniele luttazzi, editto bulgaro, la 7, silvio berlusconi, sofia, tvblog |
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Ah Lutta’, c’hai fatto aspettare tutto sto tempo e ci fornisci sto repertorio di battute già sentite, confezionate in uno stile fancazzista, in uno studio vuoto, con applausi finti e il montaggio degno di una tv locale? Puoi far di meglio…
Mi sembra che tu ti sia focalizzato troppo sul passato, volendo fare un riassunto delle puntate precedenti che però, ai 700mila ascoltatori della serata, sarà stato in gran parte già noto. Gli spunti nuovi sono interessanti, ma la confezione è da ritoccare. Su, Lutta’, ce la puoi fare.
Da salvare, a prescindere: l’inizio. Non c’è niente di meglio di una pernacchia per rispondere a Silvio Berlusconi da Sofia.
PS: come sempre, TVblog piscia più lungo di tutti e fa l’analisi perfetta del programma.
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buttato dentro il 10 Ottobre 2007 |
alle ore 19:43 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie giornalismo, politica, tivì |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio andrea giuliacci, calendari, gnocca, il giornale, il lotto alle otto, indro montanelli, l'alieno, lucignolo, manuale cencelli, mario giordano, mediaset, meteo, mike bongiorno, premio pulitzer, silvia vada, silvio berlusconi, studio aperto, tv, youtube |
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L’inventore del manuale Cencelli della gnocca è stato cacciato.
Ebbene, Giordano lascia la scaletta flessibile, nel senso che è fatta seguendo i numeri del Lotto alle otto e applicandovi un vettore matematica stocastico, lascia i collegamenti con il meteo tempestanti tutti i 20 minuti di giornale, manco fossimo in pieno ciclone tropicale, lascia i servizi di nera strappalacrime di Silvia Vada davanti alla/e villa/e dell’assassino/i, lascia le notizie bomba, complice Giuliacci junior, sul caldo di luglio o sulla neve di gennaio, abbandona i collegamenti minimali da tutte le città dello stivale per sapere se piove o tira vento, le anteprime settembrine dei calendari osé: lascia Studio Aperto, insomma.
Finalmente gli hanno dato un calcio nel sedere. Finalmente hanno capito che spendevano di più in collegamenti satellitari e telefonici per i tg delle 12.25 e delle 18.25 che i cachet per l’intero palinsesto della reteggggiovane di Mediasèt (come dice Mike).
Finalmente si sono accorti che è un incompetente, che lungo una giornata leggera e friendly, perlomeno l’informazione deve avere un tono serio, che non tutto è reality e culetti sculettanti e video di Youtube. Che non si può avere una voce così e fare carriera televisiva. Che alla fine un po’ di nepotismo ci vuole, e che i direttore di telegiornale sono troppo giovani.
Finalmente il Cavaliere e la sua famiglia capiscono che il premio Pulitzer non sarebbe mai arrivato al maestro del telegiornalismo italiano.
Mi informano dalla regia che Giordano andrà a dirigere Il Giornale di famiglia. Ritratto. Erano meglio l’Alieno e Lucignolo.
Indro mica si scomoderà a rivoltarsi nella tomba per così poco.
Aggiunta giovedì 11 ottobre 2007, ore 12.04: TVBlog commenta a modo suo
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