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buttato dentro il 25 Febbraio 2009 |
alle ore 12:25 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, milano, storie di vita vissuta |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, augusto rollandin, emilio revil, emily rini, fausto revil, john f kennedy, lambrate, luciano caveri, lutto, milano, roberto mancini, suicidio, treno, uahlim, union valdotaine, valle d'aosta, zhukov |
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Emilio Révil era un rompiballe. Un metodico. Uno che doveva sempre avere una spiegazione per tutto, ogni sua mossa derivava da una scelta razionale. Al di là dell’ansia compulsiva e dei problemi psicologici che lo affliggevano ormai da anni, doveva avere sempre tutto chiaro, per sua indole.
L’ultima volta, lo avevo sentito poco dopo le elezioni regionali, quando aveva spiegato di aver votato Luciano Caveri, perché aveva dato spazio ai suoi problemi tramite il suo sito, Emily Rini, perché (diciamo così) è una bella ragazza, e Augusto Rollandin, perché gli era stato vicino al funerale del padre. Tutto doveva avere una spiegazione, anche quello che non doveva per forza averne una. Anche la scelta di iscriversi all’Union Valdotaine, a lungo osteggiata come partito unico valdostano, Emilio la spiegava e la argomentava con passione. Continua…
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buttato dentro il 14 Novembre 2008 |
alle ore 10:52 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, milano |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alta velocita, aosta, fretta, milano, roma, trasporto pubblico, treno |
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Da oggi, in treno, ci vogliono tre ore e mezza per andare da Milano a Roma o ad Aosta.
Quella differenza, di appena 400 chilometri, è impalpabile.
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buttato dentro il 6 Febbraio 2008 |
alle ore 11:22 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, milano, storie di vita vissuta |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, borgo vercelli, carnevale, centrale, certosa, chivasso, gallarate, il foglio, magenta, milano, novara, oleggio, porta nuova, santhia, sesto calende, ticino, torino, trasporto pubblico, trecate, trenitalia, treno, vignale, vivalto |
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A carnevale, ogni scherzo vale. Ieri era martedì grasso, e Trenitalia si è scatenata. Parto da Aosta la mattina presto, diretto a Milano, tutto fila liscio, a parte il solito ritardo trascurabile.
Per il ritorno, sono in stazione Centrale alle 14.50, mezz’ora prima della partenza del mio treno. Salgo, prendo posto su un Vivalto che profuma di nuovo.
“Annuncio ritardo: il treno Xyz delle ore 15.15 per Torino Porta Nuova partirà con 5 minuti di ritardo“. Ohibò.
“Annuncio ritardo: il treno Xyz delle ore 15.15 per Torino Porta Nuova partirà con 20 minuti di ritardo“. Doppio ohibò.
“Si avvisano i signori viaggiatori che il treno Xyz delle ore 15.15 per Torino Porta Nuova è soppresso per un guasto al locomotore“. Disappunto. Una signora vicino a me, che pareva la metafora della sfinge fino a quel momento, esclama «Eh no, eh… Fateci partire, sennò qui scatta la rivoluzione… la terza guerra mondiale!»
Non era che l’inizio.
Non fidatevi mai dei vecchietti che leggono “Il Foglio“. Paiono tanto intellettuali, all’inizio, ma poi scatarrano, inveiscono, trattano la moglie peggio di un fondamentalista islamico e fanno battute di cattivo gusto. Cambiato treno, e salito su quello delle 16.15, partiamo alla volta di Torino, puntuali. Peccato che a Milano Certosa ci aspetta una fermata non prevista. “Buongiorno a tutti i viaggiatori, sono il capotreno. A causa di un investimento in linea, tre le stazioni di Magenta e Trecate, il treno subirà un ritardo imprecisato“: un’altra signora si scatena, lei non cita la terza guerra mondiale, ma la rivoluzione. E’ contagiosa, la rivoluzione a parole. Il vecchietto del Foglio tratta malissimo la moglie, chiedendole di fare qualcosa, di interrogare il capotreno, sostenendo ahimé che per lavorare a Trenitalia bisogna essere dei cretini e che qualunque cosa gli dicesse sicuramente era una balla. Una balla colossale, ma che bisognava pur sempre sapere qualcosa piuttosto che star lì con le mani in mano.
Io, dopo quasi cinque anni di viaggi in treno, sono rassegnato. Meglio il silenzio della rivoluzione a parole.
Dopo mezz’ora, annunciano che la linea sarà bloccata per ore, e che ci faranno fare un itinerario alternativo “attraverso Sesto Calende“. In pratica, un giro che allunga il percorso del doppio della lunghezza, e di non si sa quanto in termini di tempo. Cuore in pace, mi rimetto a far le mie cose: spero di arrivare ad Aosta perlomeno per le nove e mezza, con un ritardo di tre ore. E’ un traguardo possibile, e non così campato in aria: prudenziale, si direbbe in azienda. Continua…
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buttato dentro il 18 Ottobre 2006 |
alle ore 18:50 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie storie di vita vissuta |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio metropolitana, roma, texas, treno |
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All’indomani dell’incidente nella metropolitana di Roma, in Texas è deragliato un treno. Per invidia, come sempre gli yankees hanno voluto fare le cose in grande:
Tornando alla serietà, un pensiero commosso a tutte le vittime e un invito ai romani: tornate in metro come e più di prima, per il vostro bene!
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