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buttato dentro il 18 Dicembre 2008 |
alle ore 15:40 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica, satira |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alba parietti, bagaglino, fausto bertinotti, gianfranco fini, ikea, martufello, partito democratico, premio nobel, renato brunetta, riccardo villari, rosa russo jervolino, silvio berlusconi, sindaci, svezia, umberto bossi, victoria silvstedt, walter veltroni |
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Nostalgia del Bagaglino: dopo che Fini ha dato del fascista alla chiesa cattolica, Berlusconi dà del nano a Brunetta.
Indagati in Svezia alcuni membri della giuria del Nobel. Berlusconi: «Da sempre siamo garantisti, ma c’è del marcio». Veltroni: «Siamo gente perbene, non c’è spazio per corruttori svedesi nel PD. Saranno espulsi». L’indagine è partita da un fatto sconcertante: volevano dare il Nobel per l’economia a Victoria Silvstedt. Martufello: «So’ ingrifato». Alba Parietti: «Fondo il PD svedese, altro che primarie». Jervolino: «I miei assessori non erano mica svedesi, non mi dimetto». Villari: «Manco io, e che, siamo pazzi?». Bertinotti: «E’ finito il tempo del partito dei sindaci scandinavi». Umberto Bossi: «Boicottiamo l’Ikea, solo mobili e oggetti inutili padani».
Nell’immagine, magna-magna svedese
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buttato dentro il 14 Maggio 2008 |
alle ore 10:12 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio angelino alfano, berlusconismo, bipartisan, cultura, dialogo, elio vito, filippo facci, lega nord, marco travaglio, mediaset, opposizione, paolo del debbio, paolo liguori, partito democratico, pontida, rai, renato schifani, roberto calderoli, roma, sandro bondi, silvio berlusconi, stato, tv, udc, umberto bossi, walter veltroni |
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Due parole sulla vicenda Travaglio: perché tutto ‘sto casino?
Dire che Schifani era amico di gente che poi si è rivelata mafiosa è la verità. Non è penalmente rilevante, ma è piuttosto infamante: negli Stati esteri, per molto meno si perderebbe la reputazione, altro che seconda carica dello Stato.
Non solo il giornalista a rivelare questi dati diverrebbe famoso, ma avrebbe il doppio degli spazi, per merito. E se solo si rivelassero “voci” e non “verità”, quello stesso giornalista finirebbe a scopar le foglie.
Seconda cosa: dire che Travaglio ha troppo spazio in TV è un insulto al buon senso. Proprio in questo periodo in cui si vedono Filippo Facci (bugiardo e piuttosto incapace, ma belloccio e molto telegenico), Paolo Liguori (moderato come un crampo in quel posto), Paolo Del Debbio (opinionista tra la gente, che puntualmente vira a proprio favore) e altri giornalisti prezzolati in tutte le salse, dire che Travaglio ha molto spazio è da idioti: in Mediaset non appare nemmeno da morto, in RAI appare una volta a settimana, e in qualche ospitata. Non la vedo, francamente, questa sovraesposizione.
Dà, come sempre, l’idea del pretesto per ambire ancora una volta a spartirsi la RAI, a cacciare qualche voce fuori dal coro con la scusa patetica della mancanza di rispetto verso le istituzioni e dell’uso criminoso del mezzo pubblico. Tutte cose già sentite, tutte cose cui questa volta nessuno si opporrebbe. Continua…
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buttato dentro il 17 Aprile 2008 |
alle ore 11:37 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie cultura, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio rosa russo iervolino, umberto bossi, uomo di neanderthal |
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L’uomo di Neanderthal aveva una voce gutturale e stridula: un mix tra Umberto Bossi e Rosa Russo Iervolino (nell’immagine a destra).
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buttato dentro il 15 Aprile 2008 |
alle ore 17:32 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alessandra mussolini, alfonso pecoraro scanio, alitalia, antipolitica, beppe grillo, casta, cesare previti, ciriaco de mita, clemente mastella, confindustria, daniela santanche, elezioni, enrico boselli, ero, europa, fasmismo, fausto bertinotti, francesco rutelli, francesco storace, franco giordano, gianni de michelis, giorgio napolitano, giuliano ferrara, giuseppe ciarrapico, il foglio, irlanda, la 7, malpensa, marcello dell'utri, maurizio gasparri, paolo ferrero, parlamento, partito democratico, pil, roberto calderoli, romano prodi, silvio berlusconi, umberto bossi, unione europea, vincenzo visco, vladimir luxuria |
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La serie di post “L’inizio della fine” che, molto salturiamente, ha raccolto l’ascesa del grillismo e la caduta del governo Prodi, le elezioni e il ritorno di Silviuccio, si conclude qui. Almeno per il momento.
In poco più di un mese, il quadro politico è letteralmente crollato: la fine per molti, ma non esattamente la stessa fine che molti elettori “anti-casta” si auguravano. Segno ancora una volta dello scollamento della capi dalla base, del masochismo di alcuni parti politiche, della relatività delle leggi elettorali e della scomparsa delle ideologie fini a sé stesse (finalmente non esisterà in Parlamento il partito del no, non ci sarà chi parla di abolizione della proprietà privata e magari tra qualche anno avremo una sinistra vera e moderna). Per la destra non vale lo stesso discorso (ancora troppi delinquenti in Parlamento, troppi fascisti, troppi conflitti di interessi), ma non si può avere sempre tutto…
Detesto Grillo, come avrete capito in questi mesi, e l’antipolitica, ma non posso però che essere felice per tutti questi leader politici di cui ci siamo liberati: Fausto Bertinotti (secondo le vane promesse, avrebbe dovuto lasciare due anni fa); Alfonso Pecoraro Scanio (l’ecologismo e il suo contrario in una sola persona); Enrico Boselli («il Paese non può vivere senza socialisti»: si è visto); Gianni De Michelis (uff… che fatica… è ricco di famiglia e ha sempre un salvagente); Ciriaco De Mita (uff… che fatica… risuscita sempre il terzo giorno); Clemente Mastella (un addio tutt’altro che definitivo, ahimé); Francesco Storace (il tergicristallo della destra), Franco Giordano (komunista!), Francesco Rutelli (alleluia!). Continua…
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buttato dentro il 25 Marzo 2008 |
alle ore 20:06 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie dio, giornalismo, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio cattolicesimo, islam, magdi allam, moderati, papa, populismo, roberto calderoli, silvio berlusconi, umberto bossi, vaticano |
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«Ora sono cattolico, perché non esiste un islam moderato».
«Non si può parlare di islam moderato ma piuttosto di musulmani moderati, poiché il dialogo è possibile solo con chi, in partenza, aderisce ai valori assoluti. Primo fra tutti la sacralità della vita. E’ il principio fondamentale: ma la vita è oltraggiata e villipesa al punto che, per alcuni, come i terroristi suicidi, la massima spiritualità cui ambire è la morte».
Ho sempre pensato che Magdi Allam fosse in malafede. Per cui, ogni critica su di lui mi è impossibile, sono prevenuto. E’ inutile che dica che trovo di cattivo gusto l’ostentazione della fede, trovo ripugnante che il Papa si presti per questi teatrini, trovo controproducente che un neo-cattolico convertito spari a zero sulla sua religione precedente.
Non mi spingo troppo oltre: trovo però sporco e indecente che una persona che si spaccia come “intellettuale” possa dire tante cose false in così poche righe. Tanto qualunquismo, odio, doppiogiochismo. Quelle parole le può dire un Bossi, un Berlusconi, un Calderoli: populismo come materia prima per la disinformazione, che alimenta odio e rancore. Ben poco cattolico, come atteggiamento. Ma se le stesse cose le dice un egiziano, un islamico, un arabo, beh… è triste. Vergognoso.
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buttato dentro il 22 Gennaio 2006 |
alle ore 20:36 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica, storie di vita vissuta |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio milano, napoleone bonaparte, roberto maroni, umberto bossi |
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Carissimo Umby,
Come stai? Spero bene, soprattutto dopo tutto quello che ti è successo. Sempre in forma, noi leghisti…
Volevo sottoporti i miei problemi degli ultimi tempi. Da quando mi sono trasferito a Milano, la grande città, pur essendo sistemato alla stregua di un banale immigrato clandestino in una sporca bettola per poveri provinciali, vivo bene e sono piuttosto felice.
Le mie beghe sono cominciate solo nell’ultimo mese, quando ai tre ariani coinquilini precedenti (una ragazza francese, parbleu la France!, un omino canadese e uno spezino) si sono sostituiti tre terronacci della peggior specie.
Voglia di fare zero, lasciano sempre i piatti sporchi… per non parlare del bagno, in cui le stratificazioni geologiche dello sporco risalgono ormai agli anni di Napoleone. Insomma, si barcamenano alla bell’e meglio per rovinare il nostro tanto amato e produttivo nord.
Mi tocca lavare accuratamente le stoviglie prima di usarle, e per evitare malattie veneree, procedere alla disinfezione dei servizi igienici; infine, restare in casa il meno possibile per non contaminare il mio DNA di puro nordico con il loro effluvio sudista.
Spero che tu con i tuoi potenti mezzi mi possa aiutare, sono veramente disperato. Mi accontenterei di una sistemazione anche provvisorio, nei limiti della dignitosità. Grazie anticipatamente. Continua…
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buttato dentro il 25 Aprile 2005 |
alle ore 18:56 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio augusto rollandin, calcio, fascismo, mario borghezio, nazionalismo, olimpiadi, onnipotenza, resistenza, roberto maroni, umberto bossi |
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Non esiste essere umano meno nazionalista di me. Non sopporto il tifo calcistico per la nazionale a tutti i costi, non capisco chi si tappa gli occhi e il naso e se vince un italiano alle Olimpiadi, anche rubando, è felice. Stessa cosa a livello locale: Bossi e Maroni e Borghezio e Rollandin sono piccoli uomini, ai miei occhi.
Ma ritengo la Resistenza un valore universale, una pagina storica che ha fatto grande il nostro popolo e ha messo fine, ricordiamolo, ad una dittatura e ad una guerra civile. Al giorno d’oggi sembrano due concetti lontani tanto da non dover essere ricordati.
Poi, quando un ex presidente fa dichiarazioni a favore del ricordo del 25 aprile 1945 e della caduta di “un uomo che era onnipotente” e parti della destra si indignano per l’evidente riferimento all’attualità, non si può che dargli ascolto: hanno ammesso loro stessi di essere comandati da un onnipotente che, con un regime, si badi bene, diverso dal ventennio, tutto dà e tutto toglie.
È la modernità, bellezza!
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