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buttato dentro il 17 Giugno 2008 |
alle ore 13:45 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alessandra mussolini, alitalia, confindustria, giorgio napolitano, giuseppe ciarrapico, governo, magistratura, malpensa, meteo, ministro, partito democratico, prevenire è meglio che curare, roberto calderoli, silvio berlusconi, unione europea |
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Qualche tempo fa, subito dopo le elezioni politiche, proponevo in questo post un paragrafo intitolato “Sim sala bim – Previsioni meteo per i prossimi mesi” in cui facevo previsioni sul Governo Berlusconi.
Analizziamo ora assieme l’efficienza del Governo, che in pochi mesi è riuscito in tutti i suoi principali obiettivi:
Berlusconi inizierà sfondando la quota dei dodici ministri previsti per legge [fatto],
inserendo un paio di impresentabili nel governo [fatto],
tollerando e anzi dando spazio a Mussolini, Ciarrapico, Bossi, Calderoli [fatto].
Rivelerà l’esistenza di un buco da migliaia di milioni di euro [fatto],
che anziché colmare contribuirà ad allargare [ci lavorerà].
Piazzerà fedelissimi, nani e ballerini in tutte le direzioni delle testate Rai [in via di definizione],
nelle aziende pubbliche [fatto],
alle autorithy [ci lavorerà]
e all’Unione Europea [fatto].
Varerà riforme inutili [fatto],
ingiuste [fatto],
salvaladri e contro i risparmiatori e i consumatori [fatto]:
abbasserà le tasse ai ricchi [fatto], senza toccare quelle che gravano sui più poveri.
Salverà a tutti i costi Alitalia e Malpensa, a debito, che domande [fatto].
Entrerà presto in conflitto con Napolitano [fatto],
con l’UE [fatto],
con i pacifisti [non fatto, ma la colpa è evidentemente dei pacifisti],
con il PD [quasi fatto, ed era impegnativo],
con Confindustria [non vale, nel frattempo è cambiata],
con la magistratura [stra-fatto].
Annuncerà cento volte di non candidarsi tra cinque anni, e poi si riciclerà per l’ennesima volta [è presto, abbiate fiducia].
E, allora, avrà ancora lo stesso seguito di fedeli obnubilati di oggi [fatto, vedi elezioni siciliane].
W l’Italia.
PS: quel giorno, mi sono dimenticato delle leggi ad personam: una mia grave mancanza per cui vi chiedo scusa.
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buttato dentro il 15 Aprile 2008 |
alle ore 17:32 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alessandra mussolini, alfonso pecoraro scanio, alitalia, antipolitica, beppe grillo, casta, cesare previti, ciriaco de mita, clemente mastella, confindustria, daniela santanche, elezioni, enrico boselli, ero, europa, fasmismo, fausto bertinotti, francesco rutelli, francesco storace, franco giordano, gianni de michelis, giorgio napolitano, giuliano ferrara, giuseppe ciarrapico, il foglio, irlanda, la 7, malpensa, marcello dell'utri, maurizio gasparri, paolo ferrero, parlamento, partito democratico, pil, roberto calderoli, romano prodi, silvio berlusconi, umberto bossi, unione europea, vincenzo visco, vladimir luxuria |
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La serie di post “L’inizio della fine” che, molto salturiamente, ha raccolto l’ascesa del grillismo e la caduta del governo Prodi, le elezioni e il ritorno di Silviuccio, si conclude qui. Almeno per il momento.
In poco più di un mese, il quadro politico è letteralmente crollato: la fine per molti, ma non esattamente la stessa fine che molti elettori “anti-casta” si auguravano. Segno ancora una volta dello scollamento della capi dalla base, del masochismo di alcuni parti politiche, della relatività delle leggi elettorali e della scomparsa delle ideologie fini a sé stesse (finalmente non esisterà in Parlamento il partito del no, non ci sarà chi parla di abolizione della proprietà privata e magari tra qualche anno avremo una sinistra vera e moderna). Per la destra non vale lo stesso discorso (ancora troppi delinquenti in Parlamento, troppi fascisti, troppi conflitti di interessi), ma non si può avere sempre tutto…
Detesto Grillo, come avrete capito in questi mesi, e l’antipolitica, ma non posso però che essere felice per tutti questi leader politici di cui ci siamo liberati: Fausto Bertinotti (secondo le vane promesse, avrebbe dovuto lasciare due anni fa); Alfonso Pecoraro Scanio (l’ecologismo e il suo contrario in una sola persona); Enrico Boselli («il Paese non può vivere senza socialisti»: si è visto); Gianni De Michelis (uff… che fatica… è ricco di famiglia e ha sempre un salvagente); Ciriaco De Mita (uff… che fatica… risuscita sempre il terzo giorno); Clemente Mastella (un addio tutt’altro che definitivo, ahimé); Francesco Storace (il tergicristallo della destra), Franco Giordano (komunista!), Francesco Rutelli (alleluia!). Continua…
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buttato dentro il 25 Gennaio 2007 |
alle ore 20:19 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio agricoltura, allevamento, ambientalismo, anni '80, aosta, bataille des reines, buoni benzina, croix noire, ospedale, prati, saint-christophe, tradizione, unione europea |
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Il Comune di Saint-Christophe, alle porte di Aosta, ha approvato la costruzione di un’arena per la battaglia delle mucche. 700.000 euro per creare degli spalti e farci combattere dentro delle bovine. Iniziativa strana già di per sé, con tutti gli stadi che ci sono in zona, lo è ancora di più se si pensa che questa “arena” sorgerà a poche centinaia di metri dall’Arena della Croix Noire, altra cattedrale nel deserto aostano, sorta negli anni ’80 per ospitare le batailles des reines e utilizzata 4-5 volte l’anno.
Ma, mi chiedo, siamo noi valdostani ad odiare così tanto i prati da volerci costruire a tutti i costi qualcosa?
Siamo noi valdostani che sprechiamo così tanti soldi per opere futili e mastodontiche?
Siamo solo noi valdostani che abbiamo il buon tempo di lamentarci per i buoni benzina che l’UE vorrebbe toglierci e invece di spendere soldi per opere utili (palazzetto dello sport, auditorium, fiera, ospedale) li immobilizziamo in opere da usare solo “nelle feste”?
Non metto in dubbio lo spettacolo, la passione, la tradizione. Ma porca vacca, chi sentiva il bisogno di spendere quasi un milione di euro per una brutta copia di una struttura che c’è già?
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buttato dentro il 1 Gennaio 2007 |
alle ore 12:20 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie notizia del giorno |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio bulgaria, romania, unione europea |
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Mi scuso per il mio pessimo bulgaro e per il mio romeno da osteria, ma gli auguri per il nuovo anno e l’ingresso nell’Unione Europea non possono mancare.
добре дошъл
Bun venit!
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buttato dentro il 21 Dicembre 2006 |
alle ore 20:00 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, economia, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio buoni benzina, euro, lubiana, slovenia, unione europea |
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La Slovenia il 1° gennaio 2007 adotterà l’Euro come valuta corrente. Sarà il primo Paese ex comunista a farlo. L’entusiasmo a Lubiana è forte, la gioia per il traguardo raggiunto e per il punto di partenza per un futuro roseo è palpabile tra la gente, secondo i giornalisti occidentali sul posto.
Intanto, nella triste Valle d’Aosta, ci si lagna perché l’Unione Europea intende riportare nella normalità l’aberrazione dei buoni carburante per gli automobilisti valdostani.
Due modi di vedere l’Europa, la prima convinta come traguardo di libertà, la seconda come appiglio quando fa comodo e ostacolo quando dà fastidio, riporteranno ad un’Europa a due velocità. Ma questa volta a correre saranno gli europeisti convinti, non quelli di facciata…
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buttato dentro il 22 Febbraio 2006 |
alle ore 12:45 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio destra, governo, influenza aviaria, mercato, montecitorio, sinistra, stato, unione europea |
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Due cigni col raffreddore mettono in ginocchio il mercato delle carni bianche italiane. Il Governo, invocato dai produttori del settore in crisi, chiede e ottiene dall’Unione Europea di concedere aiuti pubblici agli allevatori di volatili.
Perché si pensa sempre ai soldi e non alle soluzioni pratiche? Il mercato avicolo è in crisi? Si rischiano di perdere, nel medio periodo, circa la metà dei posti di lavoro attuali? La ripresa sarà lenta, al contrario del crollo? Perché allora nelle mense pubbliche, negli asili, nelle scuole, non si compra pollo e tacchino e lo si serve al posto delle tonnellate di hamburger e polpette propinate a dipendenti e allievi?
Come sempre la soluzione di buon senso non è propinabile all’elettore pigro. O la soluzione è di destra (libero mercato in libero Stato) o è di sinistra (aiuti al mercato in crisi a tutela dei lavoratori). In questo caso, un Governo di destra si comporta da Governo di sinistra, forse a fini elettorali.
Certo la soluzione del buon senso servirebbe solo in parte, il vero mercato delle carni avicole lo fanno le casalinghe e non i ristori pubblici. Ma il segnale sarebbe potuto essere importante, non avrebbe causato ritorsioni interne o autorizzazioni europee. E sarebbe servito all’opinione pubblica più di due Ministri ciccioni che si sbrodolano di grasso in Piazza Montecitorio con due cosce di pollo per mano a testa…
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