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buttato dentro il 27 Maggio 2008 |
alle ore 12:56 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio alleanza nazionale, aosta, augusto rollandin, buoni benzina, buthier, cina, decisionismo, destra, dittatura, federation autonomiste, inceneritore, opportunismo, opposizione, pane, partito democratico, poltrona, pontboset, ponte, renouveau valdotain, ricchezza, sinistra, sinistra arcobaleno, spallata, terzo mondo, union valdotaine, vallee d'aoste vive, verdi, vino |
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Batosta per la sinistra, batosta per la destra, batosta per la Fédération. Ridono soltanto Vda Vive – Renouveau (ma è un sorriso stiracchiato: pensavano di spaccare il mondo) e, come sempre, Union. Tanto.
La grande campagna elettorale, basata sui cambiamenti e che non ha coinvolto i cittadini, non cambierà nulla, assolutamente nulla. Anzi, la strada per i progetti faraonici e colossali, con un nuovo presidente in pectore icona del decisionismo, sarà spianata: ennesima dimostrazione che certe questioni è meglio non buttarle in politica. Domani avremo un inceneritore inutile, un casinò con l’acqua alla gola come in passato, piste forestali anche a 4000 metri, 25 ponti sul Buthier uno a fianco all’altro, telecabine in città e palasport anche a Pontboset. I partiti che vi si opponevano sono stati sconfitti: non romperanno più le scatole. Continua…
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buttato dentro il 26 Maggio 2008 |
alle ore 8:25 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aosta, elezioni, partito democratico, renouveau valdotain, valle d'aosta, vallee d'aoste vive |
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Come volevasi dimostrare, affluenza in calo di 3 punti rispetto a 5 anni fa.
Previsione: forte delusione per PD e VdA Vive-RV.
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buttato dentro il 9 Febbraio 2008 |
alle ore 17:43 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio antonio di pietro, governo, lorella vezza, partito democratico, regione, renouveau valdotain, rifondazione comunista, sinistra, union valdotaine, valle d'aosta, vallee d'aoste vive, verdi |
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Lorella Vezza e altri tre esponenti di Renouveau Valdôtain hanno abbandonato il movimento, in piena contestazione con il nuovo gruppo dirigente. Fino a ieri la Vezza era la coordinatrice, e dettava le linee da seguire per tutti. Appena cambia il coordinatore, di un partitino appena nato, scappa la redazione del giornale di partito e buona parte dell’ex vertice.
Ora, se si fonda insieme un partito, un motivo ci sarà: convenienze, amicizie, ideali, coraggio, voglia di mettersi in discussione. Come può la motivazione durare per nemmeno un anno? Come si può pretendere che l’alleanza che si candida a governare la Valle d’Aosta per i prossimi cinque anni sia basata su un movimento come questo, dove un giorno si parte, tutti assieme, e dieci giorni dopo ognuno è già per la propria strada? Con quali credenziali si potrà rivolgere agli alleati, che già di per sé di problemi ne hanno a sufficienza?
Mettendo insieme un Partito democratico spezzato in due (area filo-sinistra e area filo-Union Valdôtaine), un Renouveau spezzato in due (area filo-sinistra e area filo-Union Valdôtaine?), una Vallée d’Aoste Vive che pesa come il due di picche e una sinistra radicale che propone centinaia di posizioni diverse (da Di Pietro, addirittura lui, a Rifondazione, dai Verdi alla sinistra critica) si vuole creare una vera alternativa al potere, logoro e inefficiente, che c’è ora.
Interessante, ma chi ci crede?
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buttato dentro il 22 Febbraio 2006 |
alle ore 21:07 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio carlo perrin, luciano caveri, roberto louvin, silvio berlusconi, union valdotaine, vallee d'aoste vive, valpelline |
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“Scriviamo L. Caveri, così ci contiamo!” è il diktat del capogruppo dell’Union Valdôtaine in Consiglio Regionale per le votazioni segrete del Presidente “riciclato” Luciano Caveri. Qualche genio riesce a scrivere sulla scheda “Elle Caveri”.
Meno male che non era un voto a fare la differenza. Pochi minuti dopo, il riconfermato Presidente richiama all’ordine l’opposizione, tacciandola di anti-autonomismo: dovevate votarmi, se qualcosa fosse andato storto rischiavamo il commissariamento con qualche amichetto di Silviuccio in cattedra.
Prendersela con l’ignoranza e la grettezza di qualche suo collega era troppo difficile.
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